Notaresco da record in Serie D: 11 vittorie di fila per gli abruzzesi

Il calcio è imprevedibile, sembra una frase fatta ma i numeri sono pronti a stupirci ogni volta sottolineando quanto l’evidenza sia pronta ad essere stravolta soltanto dinnanzi al talento e alla determinazione. Nulla è scritto, il pallone resta rotondo e premia, innanzitutto, gli audaci.

Sarà per questo che, fra le pagine dei record di quest’anno calcistico, pare impossibile non annoverare il Notaresco: realtà calcistica di Serie D, nata in provincia di Teramo, che viaggia alla cifra importante di 11 vittorie consecutive. Ha fatto meglio anche del Palermo, i rosanero – ripartiti dal basso – si sono fermati a quota dieci successi. Realtà molto diverse, unite dalla voglia di compattarsi e diventare importanti. Nessuno, nell’annata in corso, dalla Serie A in poi, ha saputo far meglio.

Notaresco da sogno: 11 vittorie consecutive per il club in Serie D

Senza dubbio gli abitanti della provincia, poco più di seimila, si godono questi ragazzi che a modo loro sanno meravigliare ed incantare, ricompattando una collettività magari smarrita o non adeguatamente menzionata. Il presidente Salvatore Di Giovanni non mette limiti al destino: l’obiettivo resta potenziare la squadra per obiettivi sempre maggiori. “Mi sto convincendo che la squadra è forte. A questo punto perché non provarci allora, mantenendo però sempre i piedi per terra”.

Piedi per terra, d’accordo, ma il pensiero a qualcosa di più grande, magari quel salto di qualità necessario più di qualcuno ha pensato di poterlo fare. In primis l’allenatore del club che ha dichiarato: “La squadra sta dimostrando di essere forte. I giocatori ora ne sono consapevoli. Questo non significa che vinceremo il campionato, ma adesso siamo in alto, e i ragazzi con queste prestazioni mi dimostrano di volerci rimanere il più a lungo possibile, mettendo grande impegno e abnegazione durante la settimana negli allenamenti”, sottolinea Roberto Vagnoni. Nel segno di Marco Sansovini, ex Pescara in evidenza con Zeman nel 2010-2011, e compagni la Serie C non è più un’utopia. Basta continuare a crederci.

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