Inter e Juventus, Kulusevski: come potrebbe inserirsi nel gioco di Conte e Sarri

Inter e Juventus, Kulusevski: come potrebbe inserirsi nel gioco di Conte e Sarri
Inter e Juventus, Kulusevski: come potrebbe inserirsi nel gioco di Conte e Sarri

Cresce l’interesse di Inter e Juventus per Dejan Kulusevski, l’ala svedese del Parma in prestito dall’Atalanta. Ma come potrebbe inserirsi nel gioco di Antonio Conte e Maurizio Sarri?

Come si può inserire Kulusevski all’Inter

Lo svedese gioca prevalentemente da ala, con libertà di svariare tra la fascia sinistra e il fronte destro, da cui può rientrare, dominare gli spazi di mezzo e calciare col mancino. Secondo i dati Whoscored, in Serie A mantiene una media di 1.4 tiri, 2.3 passaggi chiave e 2.2 dribbling a partita. Contribuisce alla manovra con 27.4 passaggi ogni novanta minuti, mostra una visione di gioco e una presenza negli ultimi trenta metri che potrebbero farlo evolvere anche in trequartista o in una mezzala d’attacco.

Se dovesse passare all’Inter, Conte potrebbe sfruttare la sua rapidità nell’aprire spazi in verticale per le transizioni e aggiungere un’alternativa a Sensi e Barella, o avanzare il suo raggio d’azione come seconda punta in appoggio a Lukaku.

Nono per dribbling completati in Serie A, Kulusevski esalta il gioco del Parma con una media vicina alle 2.5 accelerazioni palla al piede a partita. Questo aspetto evidenzia quel mix di accelerazione, tecnica e creatività che lo rendono uno dei talenti più in vista della Serie A di quest’anno. E non può non piacere a Conte. Kulusevski infatti valorizza un Parma che punta sulle ripartenze veloci, avendo un jolly in attacco come Gervinho.

L’Inter di Conte, pur con un diverso approccio difensivo, ha bisogno di giocatori che sappiano sbilanciare le difese avversarie negli spazi di mezzo e permettere ai nerazzurri di risalire velocemente il campo. Kukusevski, che sa alternare la giocata nello stretto e la progressione nel corridoio interno tra il terzino e il centrale avversario, può offrire al tecnico salentino più soluzioni nella trequarti offensiva.

Kulusevski, infatti, non si muove come un’ala classica, si infila verso l’area, aumenta la densità nella zona più calda, dialoga con le punte e mette di conseguenza sotto una maggiore pressione i difensori avversari.

Inter e Juventus, Kulusevski: come potrebbe inserirsi nel gioco di Conte e Sarri
Inter e Juventus, Kulusevski: come potrebbe inserirsi nel gioco di Conte e Sarri

Kulusevski nella Juve di Sarri

I tagli dall’esterno verso l’interno delle ali rappresentano una delle principali caratteristiche del modo di attaccare della Juventus di Sarri. I bianconeri occupano il campo attraverso la rete di passaggi stretti e la concentrazione di uomini in zona palla, soprattutto attraverso la zona centrale, con i terzini alti a garantire ampiezza e possibilità di aperture o cambi di gioco.

Da questo punto di vista, lo svedese sembra corrispondere al profilo di attaccante creativo che Sarri ricerca e valorizza. Non solo per la velocità di esecuzione e di dialogo con la prima punta, che può diventare un fattore chiave visti i movimenti di Higuain che svuotano l’area e disarticolano la linea difensiva avversaria.

Kulusevski, infatti, resta freddo e lucido quando riceve palla, anche se raddoppiato. È quinto in Serie A per expected assist dietro Luis Alberto, Orsolini, il “Papu” Gomez e Lorenzo Pellegrini. Dunque è uno dei giocatori che più si mette nelle condizioni di sfruttare una linea di passaggio e mandare un compagno in gol: chiedere, per credere, a Gervinho o Amdrea Cornelius che Kulusevski ha visto nella sua corsa in diagonale verso sinistra e ha prontamente servito per la rete del pareggio contro il Torino.

Lo svedese rimane un ibrido difficile da inquadrare e da fermare. Può evolvere come ala, può diventare un creatore di gioco, un fantasista o una seconda punta. Di sicuro, se finirà all’Inter o alla Juventus, gli sarà richiesto di incanalare le sue qualità senza perdere l’efficienza del suo intuito, il suo approccio istintivo e veloce al gioco. Ma nel calcio strutturato di Conte e Sarri, i giocatori ibridi funzionano poco, rendono le specializzazioni unite alla capacità di recitare a soggetto.

Riducendo le funzioni in campo, potrà calare anche la quota di quasi 15 possessi persi a partita. La razionalizzazione, infatti, induce a rischiare meno la giocata a sorpresa e ad aumentare il coinvolgimento effettivo nel gioco. La sua transizione verso uno status da top player passa da qui.

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