Milan, non solo Ibrahimovic: anche Pioli verso l'addio (Getty Images)
Il Milan non riesce a cambiare rotta e la stagione sembra ormai compromessa. Alla fine del girone d’andata i rossoneri si trovano all’11°posto con soli 21 punti in classifica. Una partenza disastrosa, una delle peggiori di tutti i tempi che certifica una crisi senza fine. L’obiettivo Champions, a meno di un miracolo, sarà fallito anche quest’anno e l’unica consolazione rimane l’Europa League. D’altronde la squadra ha subito otto sconfitte nelle prime 17 giornate, chiudendo l’anno col 5-0 di Bergamo.
Una figuraccia dietro l’altra che sta rovinando la storia e la tradizione di questa società, aggrappata al ritorno di Ibrahimovic. Gli allenatori non riescono a fare la differenza, compreso Stefano Pioli che ha la stessa media punti di Giampaolo. Anzi l’ex tecnico della Sampdoria, salutato a inizio ottobre dopo sette partite, è avanti con 1.28 a partita contro l’1.20 del suo successore. Numeri che confermano come il Milan, anche col cambio in panchina, non sia riuscito a svoltare come si sperava.
L’unica attenuante per Pioli è la difficoltà del calendario, sicuramente più impegnativo dell’inizio campionato. Entrambi però hanno perso quattro partite, raggiungendo il punto più basso con Fiorentina e Atalanta. Le due gestioni sono praticamente identiche a livello di risultati, anche nel numero dei gol segnati (appena 16 in totale). L’attacco del Milan è migliore solo a quattro squadre, addirittura peggiore del Genoa ultimo della classe. D’altronde i rossoneri sono più vicini alla zona retrocessione che all’Europa e dal 2020 devono cambiare passo.
A metà stagione il Milan inizia a rimpiangere Gennaro Gattuso. L’anno scorso la squadra, con gli stessi giocatori e meno alternative, ha chiuso a 68 punti (il triplo di quelli attuali) e sfiorato un incredibile 4°posto. L’attuale tecnico del Napoli ha raccolto 1.73 punti di media in un anno e mezzo, molto meglio di Giampaolo e Pioli ma anche di altri allenatori post-Allegri. Il suo esonero forse è stato troppo affrettato, una delle tante scelte discutibili di una società che continua a fare errori e non trova più pace da quasi un decennio.
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