Simone Inzaghi ( Getty Images)
La sfida di domani tra Lazio e Inter, Inzaghi, Sarri, Conte, la lotta scudetto. Questi e altri argomenti sono contenuti nell’intervista rilasciata in ESCLUSIVA a CalcioToday.it da Angelo Gregucci, ex difensore e capitano dei biancocelesti, con cui ha giocato dal 1986 al 1993, attuale allenatore dell’Alessandria
La squadra d’Inzaghi è seconda in campionato, ad un solo punto dai nerazzurri e dalla Juventus. Sul peso del match di domani non ha dubbi Gregucci: “E’ una sfida scudetto. Mi aspetto una partita combattuta con il risultato in bilico fino all’ultimo, tra due squadre che meritano ampiamente di mettere in discussione il monopolio della Juventus, padrona in Italia da 8 anni”. L’ex difensore spiega perché i biancocelesti devono credere al titolo: “Lo hanno dimostrato sul campo, hanno battuto due volte la Juventus e questo significa molto. La forza della Lazio è il gruppo, quando segna un gol esultano tutti, sintomo di compattezza. A certi livelli secondo me un giocatore o un allenatore da solo non può ottenere i risultati, c’è bisogno sempre del collettivo. La squadra è solida, ha tanta qualità a livello tecnico, può battere chiunque”. Sul lavoro d’Inzaghi questo il pensiero di Gregucci: “Il lavoro di Simone parte da lontano, lui motiva il gruppo, ha uno staff eccellente, crea l’empatia giusta con tutto l’ambiente. Inoltre c’è un’evoluzione tecnica e tattica di alcuni giocatori, su tutti Luis Alberto: lo spagnolo prima non giocava, poi è cresciuto, fino ad arrivare a livelli altissimi quest’anno, è il migliore assist man del campionato. Inzaghi ormai è un top coach, senza dubbio”.
Sul momento delicato dei bianconeri, Gregucci dice la sua: “La Juve non ha problemi, ma aspettative. Con Sarri hanno voluto cercare una nuova identità nella rappresentazione del gioco, maggiore estetismo, ma tutti sanno che per dare un’impronta ci vuole molto tempo. Hanno sempre comandato gli uomini, ora dovrebbero prevalere le idee, il passaggio filosofico è molto complicato. Resta la regola storica della Vecchia Signora secondo cui vincere è l’unica cosa che conta e anche quest’anno credo porterà a casa qualche trofeo”. Infine un pensiero sull’Inter: “Conte ha inciso sulla sua squadra allo stesso modo in cui ha fatto Inzaghi con la Lazio. Il loro merito è di aver colmato il gap rispetto alla Juve che per 8 anni ha reso monotono il campionato. Sono due top coach”.
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