Juve, rosso da 50 milioni dopo sei mesi: i motivi delle perdite in bilancio

Juve, rosso da 50 milioni dopo sei mesi: i motivi delle perdite in bilancio
Juve, rosso da 50 milioni dopo sei mesi: i motivi delle perdite in bilancio

Nei primi sei mesi della stagione 2019-20, la Juventus ha registrato un rosso da 50,3 milioni di euro. Il passivo, si legge nel documento, è legato soprattutto all’aumenti del monte ingaggi e degli ammortamenti dei giocatori. Dunque, è un effetto della campagna acquisti estiva, segnata dal grande investimento per De Ligt e dall’assenza di cessioni di prestigio e plusvalenze.

I dati delle perdite della Juve

Nella relazione semestrale, la Juve precisa anche i dati sul peggioramento dei conti. I bianconeri registrano “minori ricavi per 7,9 milioni, maggiori costi per personale tesserato per 30,2 milioni, maggiori oneri da gestione diritti calciatori per 10 milioni, maggiori ammortamenti e svalutazioni sui diritti pluriennali alle prestazioni di calciatori per 11,4 milioni, maggiori altri ammortamenti per 2,9 milioni e maggiori oneri finanziari netti per 2,7 milioni”.

Le cifre dei ricavi nella relazione semestrale della Juve

Nello stesso periodo, la Juve registra 322 milioni di ricavi di cui 118 derivano dai diritti televisivi del campionato e della Champions League. La proiezione delle entrate a fine stagione dipenderà dal cammino in Champions e dalle operazioni di calciomercato completate entro il prossimo 30 giugno. Più sarà lungo il percorso in Europa, minore sarà l’esigenza di plusvalenze per avvicinare il pareggio di bilancio.

C’è anche da tenere in considerazione l’aumento dei ricavi commerciali attraverso il nuovo accordo con FCA Italy da 25 milioni a stagione e il contratto con Allianz per la sponsorizzazione delle maglie da allenamento e l’estensione dei diritti di intitolazione dello stadio fino al 30 giugno 2030, a fronte di un corrispettivo di 103,1 milioni.

Mancano le plusvalenze sul mercato

La Juve, con un patrimonio netto cresciuto per effetto quasi esclusivamente dell’aumento di capitale, nella campagna trasferimenti estiva ha investito 195,6 milioni e ceduto giocatori  per 33,1 milioni. In quella invernale, ne ha spesi altri 62 e realizzato operazioni in uscita per 23. Complessivamente, considerando anche il risparmio sugli ingaggi, le cessioni hanno garantito un beneficio economico di 85 milioni.

Tuttavia, i numeri raccontano anche le difficoltà gestionali della Juve attuale, dimostrate dalla difficoltà di cedere in estate Mandzukic, pur sicuro di essere solo una riserva. Chi fa parte della rosa non è così favorevole ad andarsene, e per chi deve comprare, visti i prezzi dei cartellini e il livello degli ingaggi, non è nemmeno semplice presentare un’offerta allettante.

L’addio di Emre Can a gennaio rappresenta sicuramente una parte della soluzione, ma certo non basta senza una politica di lungo periodo che renda sostenibile nel contesto italiano una rosa così ingombrante anche per i conti.

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