L’Italia giocherà contro Bosnia-Erzegovina, Polonia e Olanda. E’ questo il verdetto del sorteggio di Amsterdam che ha dato forma alla seconda edizione della Nations League. Rispetto alla versione inaugurale vinta dal Portogallo, la seconda prevede tutti gironi da quattro squadre nella Lega A, la massima divisione della manifestazione. “E’ una manifestazione che va giocata per vincerla” ha detto Roberto Mancini, “poi se ci sarà modo di inserire calciatori giovani che potranno esserci utili in futuro tanto meglio“.
“E’ difficile ora valutare ora lo spessore tecnico delle nazionali, perché c’è di mezzo l’Europeo” dice Gianluca Vialli. “Noi dello staff guardiamo solo all’Europeo” aggiunge, “per i calciatori è evidentemente diverso: devono preoccuparsi anche di far bene nei club“. A 100 giorni da Euro 2020, il capo delegazione azzurro torna anche su Zaniolo, il talento della Roma che si è rotto il crociato all’Olimpico contro la Juventus. “Siamo in contatto con lui, è giusto dargli tutto l’affetto, l’amicizia, il supporto possibile, poi la valutazione tecnica sulla sua presenza sta al ct“.
Il girone dell’Italia
L’Italia, la quarta nazionale ad aver vinto dieci partite nel cammino di qualificazione europea, affronterà la Polonia, che nel cammino di qualificazione ha ottenuto 2.5 punti a partita, la media migliore nella sua storia in un girone di questo tipo.
Gli azzurri ritroveranno l’Olanda per la prima volta dall’1-1 in amichevole del 4 giugno 2018. L’Italia cercherà la decima vittoria contro gli orange, che possono contare sul jolly Georginio Wijnaldum. Il gioiello del Liverpool, nella sfida contro l’Estonia nelle qualificazioni a Euro 2020, è diventato il primo centrocampista olandese a segnare una tripletta in nazionale dai tempi di Johan Neeskens contro la Norvegia il primo novembre 1972.
Due vittorie e una sconfitta, invece, il bilancio degli azzurri contro la Bosnia. I due successi risalgono al recente cammino di qualificazione a Euro 2020 (2-1 in casa e 3-0 in trasferta con tanto di record di successi consecutivi), la sconfitta all’amichevole che segnò la fine della gestione di Arrigo Sacchi in azzurro
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