Milan-Genoa, Pioli: “Le porte chiuse non devono essere un alibi”

Milan-Genoa, Pioli: "Le porte chiuse non devono essere un alibi"
Milan-Genoa, Pioli: “Le porte chiuse non devono essere un alibi”

Giocare senza pubblico non è calcio ma valeva per noi come per il Genoa“. Stefano Pioli commenta così a DAZN la sconfitta a San Siro. “Le porte chiuse e il caos societario non devono essere un alibi” aggiunge. “Dovevamo essere più attenti e determinati negli episodi che hanno deciso la partita. I demeriti sono nostri”.

Il tecnico sottolinea le 22 conclusioni in porta, che hanno prodotto solo il gol di Ibrahimovic a 13 minuti più recupero dalla fine della partita. “C’è stata mancanza di determinazione, era una grande occasione per sistemare la nostra classifica” ha detto Pioli, che ha parlato anche degli aspetti tattici del match.

Pioli ammette: “Siamo stati poco determinati”

Leao doveva stare più vicino a Ibrahimovic, ma non sempre l’ha fatto. Siamo stati costretti a giocare su Ibra e ci volevano delle sponde” ha detto. In fase difensiva, ha spiegato Pioli, dopo il primo gol il Milan si è allungato. “Ci siamo distratti, siamo stati poco determinati. Avremmo potuto difendere meglio, ma ci sono stati degli episodi in cui eravamo in parità numerica e abbiamo addirittura perso palla”.

Non pensa a Rangnick e al futuro, dice. “Devo solo allenare e permettere al Milan di finire il campionato nel miglior modo possibile”. Non manca, però, una chiosa sull’allarme coronavirus che ha portato alle drastiche misure del decreto la cui bozza è stata rilanciata dalla CNN e dalla stampa italiana prima della conferenza stampa notturna del presidente del Consiglio, Conte. “E’ una situazione d’emergenza” ha commentato Pioli, “noi siamo qui per lavorare e cercare di dare anche positività in questa situazione. Poi c’è chi è più esperto di me per prendere decisioni”.

Leggi anche – Milan-Genoa 1-2, Ibrahimovic non basta: rossoneri sconfitti in casa dopo 4 mesi

Leggi anche – Serie A, highlights Milan-Genoa: gol e sintesi partita – VIDEO