Andriy Shevchenko ha parlato dell’emergenza Coronavirus che sta interessando l’Italia in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport. L’attuale c.t. dell’Ucraina ed ex, indimenticato, attaccante del Milan di Ancelotti ha vissuto per un decennio in Lombardia, la regione maggiormente colpita da morti e contagi.
Una vicenda che ha colpito particolarmente Sheva, il quale ha rivelato di avere un amico lombardo colpito severamente dalla malattia che, ora, dopo un periodo difficile sembra aver sconfitto il virus. Il pensiero di Sheva va comunque all’Italia intera, paese che lo ha “adottato” in passato, lui campione indiscusso, le cui doti calcistiche e il comportamento anche fuori dal campo sono state apprezzate anche dai tifosi di altre squadre.
“L’Italia è il mio secondo paese – spiega Sheva – non la divido tra milanisti, juventini e interisti. Non ho dubbi che il peggio passerà. L’Italia ha soltanto pagato lo scotto di essere stata il primo europeo ad affrontare l’emergenza.”
Senza calcio chissà ancora per quanto tempo, Sheva dispensa anche consigli nostalgici soprattutto ai tifosi rossoneri per i quali, l’isolamento, può rappresentare un’occasione per rinverdire i fasti del passato.
A riguardo l’attaccante non ha dubbi su cosa scegliere: “State a casa. A caldo è facile rispondere su cosa rivedere la finale di Old Trafford, Champions League, Milan-Juve ma oppure la finale del Mondiale 2006 o i tanti derby sempre con l’idea che ce ne saranno ancora di migliori.”
Ce lo auguriamo anche noi, Sheva .. davvero.
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