Coronavirus, Fase 2: “Addio a strade e mezzi affollati”, altra mazzata per il calcio?

Il Coronavirus si avvicina alla Fase 2, ma resta quasi impossibile immaginare una ripresa classica di tutti gli eventi sportivi in tempi brevi. 

Coronavirus, nuove restrizioni per il calcio
Coronavirus, nuove restrizioni anche per il calcio

L’arrivo del Coronavirus ha sicuramente modificato drasticamente la quotidianità delle persone e anche il mondo del calcio ne ha risentito. In queste settimane si stanno studiando delle soluzioni per una ripresa sicura, ma per molto tempo ancora sarà impossibile tornare all’assoluta normalità.

Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, in un’intervista al “Corriere della Sera” ha parlato anche della ripresa degli eventi sportivi, soffermandosi sulle restrizioni obbligatorie che dovranno essere seguite per il bene comune: “Giusto pensare alla normalità, ma è inimmaginabile avere folle che si riuniscono.

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Coronavirus, calcio senza tifosi: le parole di Brusaferro

Coronavirus, le conseguenze in Italia anche per il calcio
Coronavirus, le conseguenze in Italia anche per il calcio

Niente folla, significa stadi vuoti. Secondo il dottor Brusaferro dovremo imparare a convivere con il virus fino alla scoperta del vaccino, rendendo così privi di pubblico tutti gli eventi sportivi che si svolgeranno nei prossimi mesi. Anche il calcio risentirà di questa misura drastica, ma necessaria per la tutela delle persone.

“Gli eventi di massa nei prossimi mesi sono da evitare. Folle che si riuniscono, è uno scenario inimmaginabile. Pagheremmo un prezzo molto alto. Ognuno deve rinunciare a qualcosa, ha dichiarato Brusaferro. Un sacrificio anche per milioni di tifosi in tutto il mondo, costretti a supportare la squadra del cuore a distanza, sul proprio divano di casa.

Almeno fino al termine di quest’anno sarà impossibile concedere a migliaia di persone di ritrovarsi tutte all’interno di un singolo edificio ma, ancor prima, di raggiungerlo attraverso lo spostamento dei servizi pubblici. Brusaferro ha infatti ribadito: “Convivere con il virus significa che le giornate dovranno essere riprogettate. No agli orari di punta in tutte le fasi della vita quotidiana. Dimentichiamo strade e mezzi pubblici affollati. Una linea guida che in primis limita i lavoratori, e che in secondo luogo blocca gli appassionati dello sport.

Cori, applausi, fischi, urla di gioia: suoni che accompagnato una partita di calcio da prima del suo inizio fino alla sua conclusione ed oltre. Per ora restano ricordi e speranza. I giocatori di Serie A potrebbero tornare ad allenarsi il prossimo 4 maggio, per poi scendere in campo alla fine del mese, ma in un silenzio assordante per molto tempo ancora.

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