Inter, strategia Chiesa: Marotta offre quattro giocatori

L’Inter all’assalto di Federico Chiesa. La dirigenza nerazzurra studia un nuovo piano per arrivare al giovane talento della Fiorentina 

L’Inter studia un piano per arrivare a Federico Chiesa. Ambito da molti, il giovane esterno d’attacco viola da diverse stagioni ormai sta dimostrando tutto il suo valore, fornendo prestazioni di alto livello. Rapido, versatile, bravo nel dribbling, dotato di un buon tiro sia con il destro (suo piede preferito) che con il sinistro, Chiesa sarebbe il calciatore ideale per il sistema di gioco di Antonio Conte. L’Inter sta studiando da tempo una strategia per strapparlo alla Fiorentina. La concorrenza però è alta. Oltre ai nerazzurri, infatti, sul 22enne di Genova è forte anche l’interesse della Juve.

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Inter-Chiesa: l’offerta pensata dai nerazzurri

Tuttavia, come ricorda Tuttosport, i rapporti tra la dirigenza viola e quella bianconera sono tutt’altro che idilliaci. Fattore, questo, che potrebbe avvantaggiare il club meneghino. Per Chiesa, La Fiorentina chiede 60 milioni di euro. Una cifra troppo elevata che l’Inter non avrebbe intenzione di pagare. Ma questo non significa che i nerazzurri si tireranno indietro, anzi. Secondo il quotidiano piemontese, infatti, Marotta e Paratici avrebbero intenzione di eguagliare quella cifra inserendo non una, ma ben quattro contropartite tecniche. I nomi sono: Nainggolan, Dalbert, Pinamonti e Gagliardini.

Il centrocampista belga è un vecchio pallino dei viola. Già la scorsa estate, infatti, prima di approdare al Cagliari, la società di Commisso provò a prenderlo. Alla fine, però, a spuntarla furono i sardi. Discorso diverso, invece, per Dalbert. Arrivato in prestito secco dai nerazzurri la scorsa estate, il brasiliano ha stupito per l’ottimo rendimento offerto in campo, al punto da spingere la società toscana a valutare l’acquisto del suo cartellino (circa 12 milioni di euro). Poi ci sono Gagliardini e Pinamonti. Due giocatori validi, giovani, che però, non sembrerebbero rientrare nei piani di Antonio Conte.

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