Mihajlovic, l’omaggio di Stankovic: “E’ indistruttibile”

Dejan Stankovic, oggi allenatore della Stella Rossa di Belgrado, ha elogiato Sinisa Mihajlovic per il suo spirito combattivo e il suo carattere

Stankovic, l'omaggio a Mihajlovic: "E' indistruttibile"
Stankovic, l’omaggio a Mihajlovic: “E’ indistruttibile”

Sono passati 300 giorni dal suo primo ingresso al Sant’Orsola di Bologna. Trecento giorni dal primo ciclo di cure per sconfiggere la leucemia. Oggi Sinisa Mihajlovic sorride, corre verso Casteldebole, la sua squadra, la sua passione, un futuro che gli concede di scartare di lato, cadere e rialzarsi. “Che ci sto a fare in hotel?” ha scherzato con l’inviato della Gazzetta dello Sport che l’ha intervistato, e a cui ha fatto un po’ della musica tipica serba che ascolta sempre, nelle cuffie e in macchina.

Gianluca Pagliuca, portiere che li ha conosciuti entrambi, ha paragonato Mihajlovic a Vujadin Boskov. E il tecnico del Bologna, che lo considera come un secondo padre, si è commosso per le belle parole. Ogni volta che pensa a Boskov, ha detto, non sa se ridere o piangere.

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Mihajlovic, l’omaggio di Stankovic

Mihajlovic, l'omaggio di Stankovic
Mihajlovic, l’omaggio di Stankovic

Un altro omaggio gli è arrivato direttamente dalla Serbia. Dejan Stankovic, bandiera in campo e poi collaboratore tecnico dell’Inter, oggi allenatore della Stella Rossa, ha parlato anche di lui in un’intervista con Tv Prva. “Ha una testa incredibile, è davvero indistruttibile – ha detto -. Quando l’ho visto tornare in campo contro la Lazio, avevo il cuore colmo di gioia“.

Il “Deki” ha parlato anche della ripresa del campionato, che in Serbia ripartirà il 30 maggio per terminare, se non ci saranno intoppi, il 20 giugno. Anche se non ci sono certezze per il campionato 2020-21, Stankovic si è detto soddisfatto di questo sviluppo della situazione. “Qui in Serbia hanno fatto tutti un lavoro fenomenale per garantire un ritorno alla normalità” ha spiegato. La Stella Rossa, ha concluso, non vede l’ora di tornare in campo. Perché il calcio resta un aspetto centrale, come tutto lo sport, per la società serba. Abituata a storie di carattere, a uomini capaci di trasformare le difficoltà in opportunità.

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