Paul Scholes rivela: “Chi era il mio peggior avversario in Premier League”

Paul Scholes ha svelato l’avversario più duro da affrontare nei suoi anni in Premier League con la maglia del Manchester United

Paul Scholes rivela: "Chi era il mio peggior avversario in Premier League"
Paul Scholes rivela: “Chi era il mio peggior avversario in Premier League”

Paul Scholes ha giocato tutta la carriera in Premier League. Ha disputato oltre 700 partite in Premier League e vinto due volte la Champions League con il Manchester United. Avrebbero potuto anche essere di più, ha spiegato in un’intervista a BBC Radio Five Live in cui ha anche rivelato di essere stato contattato dal vecchio agente di Bryan Robson durante gli Europei del 2000. Gli hanno chiesto se avesse voluto passare all’Inter, ma non c’è stato un seguito alla proposta.

“Non ho mai dovuto pensare ad una grande squadra, al Barcellona, al Real Madrid o al Milan. Ero già nel club più grande del mondo” ha detto. Nella sua carriera, ha giocato con alcuni dei centrocampisti migliori nella storia del Manchester United, da David Beckham a Ryan Giggs, da Roy Keane a Cristiano Ronaldo.

Ha debuttato in prima squadra nel 1994, ha chiuso con i Red Devils nel 2013. In quasi vent’anni ha visto cambiare la Premier League, ha sfidato le stelle che hanno reso il campionato inglese il più ambito e il più ricco d’Europa.

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Scholes spiega: “Affrontare Vieira era terribile”

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Ma un avversario su tutti gli ha reso la vita difficile in Premier League. E’ stato un simbolo, oltre che capitano, dell’Arsenal, che negli anni migliori dell’era Wenger rappresentava il rivale principale del Manchester United. “Per me non c’era un avversario più duro di Patrick Vieira” ha detto nel podcasr A Goal in One. “Con lui, dovevo essere più in forma, più forte, più fisico che contro chiunque altro. Ma io non sono mai stato quel tipo di giocatore, ero più un regista, uno che passava il pallone. Spesso riuscivo con un passaggio a mettere fuori causa un avversario” conclude, “ma Viera era brillante. Era terribile da affrontare, così alto, con quelle gambe così lunghe. Quandi credevi di averlo superato, ti beffava“.

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