Calcetto, le nuove regole per le partite: le possibili novità del post Covid

Si lavora per far ripartire quanto prima lo sport amatoriale. Intanto la Regione Abruzzo dichiara la riapertura dei circoli sportivi non affiliati a nessun organismo sportivo riconosciuto. Il calcetto si prepara a tornare, ma con nuove regole.

Calcetto, nuove regole post Covid (Getty Images)
Calcetto, nuove regole post Covid (Getty Images)

Mentre si continua a disquisire su quando sarà possibile riprendere anche gli sport amatoriali, c’è chi – sull’onda emotiva del ritorno imminente della Serie A – si porta avanti con il lavoro. Il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, infatti, ha siglato un’ordinanza che prevede la riapertura dei circoli sportivi non affiliati a nessun organismo sportivo riconosciuto.

Se lo sport professionistico – in particolare modo il calcio – ha trovato il modo di ripartire, per il calcetto e i suoi degni compari (ovvero tutte le altre attività sportive amatoriali) ci sarà da aspettare ancora un po’. Quello che è accaduto, però, in Abruzzo è uno spiraglio di possibilità che fa intravedere un barlume di speranza.

Come cambia il calcetto: le nuove regole per tutti i partecipanti

Calcetto, nuove regole preventive: l'esempio abruzzese (Getty Images)
Calcetto, nuove regole preventive: l’esempio abruzzese (Getty Images)

Certo, il calcetto non sarà neanche lontanamente paragonabile allo sport praticato prima della pandemia: dimentichiamoci quindi quelle partite all’ultima azione fra scapoli e ammogliati, fatte di passione, affanno e tanto – troppo – sudore. Gli unici strappi non consentiti, stavolta, saranno quelli alla regola. Per quelli muscolari si vedrà. Intanto, chi vuole tornare ad accarezzare – per così dire – l’erba sintetica con gli amici dovrà tenere a mente qualche precetto fondamentale.

Servirà, ogni volta che s’intende giocare una partita, un’autocertificazione da parte dei vari membri coinvolti nel confronto che attesti il perfetto stato di salute di ciascuno: dettaglio che potrà essere ulteriormente confermato dalla misurazione della temperatura (che andrà fatta a tutti i partecipanti). Con un responso superiore ai 37.5 gradi è impossibile giocare e prender parte alla tenzone calcistica, inoltre gli ingressi al campo saranno scaglionati per evitare assembramenti. Niente docce, né ingresso negli spogliatoi: i giocatori dovranno arrivare al campo già vestiti.

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Sul rettangolo di gioco, poi, sarà vietato sputare a terra (abitudine che dovrebbe esser prassi a prescindere) così come starnutire. Chi volesse farlo potrà espletare la “procedura” in un fazzoletto. Vietato, inoltre, il recupero fisico da seduti o sdraiati nell’area di gioco. Capitolo contrasti: niente tackle scivolati, i giocatori potranno rubar palla soltanto tramite intercetto. Il portiere potrà toccare il pallone con le mani solo se munito di guanti precedentemente sanificati, lo stesso vale per gli altri giocatori che, durante le rimesse, dovranno necessariamente adeguarsi.

Infine la marcatura a uomo è proibita per questioni di distanziamento. Si potrà tornare (presto) a giocare, dunque. L’impressione, però, è che il vero “divertimento” sia riuscire a barcamenarsi senza intoppi fra i vari diktat preventivi. Vince chi per primo riesce a terminare un’azione senza alcuna dimenticanza, il primo che arriva a dieci paga il campo. Non stupiamoci se d’ora in poi sentiremo proposte di questo tipo. Paese che vai, calcetto che trovi.

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