Calcetto, la ripresa slitta ancora: la nuova data resta incerta

Il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora rimanda ancora la ripartenza degli sport amatoriali e di contatto inizialmente prevista per il 25 giugno. I motivi dello slittamento spiegati alla stampa.

Gli sport amatoriali non ripartono, ancora un rinvio sulla ripresa (Getty Images)
Gli sport amatoriali non ripartono, ancora un rinvio sulla ripresa (Getty Images)

Nuovo dietrofront da parte di Spadafora per quanto riguarda gli sport amatoriali e di contatto. Inizialmente si era pensato che le attività in tal senso, nel nostro Paese, potessero riprendere intorno al 15 giugno – quasi di pari passo con la Serie A – poi per un’ulteriore sicurezza si è pensato di rinviare tutto di dieci giorni con amatori pronti ad accarezzare l’idea di tornare in azione dieci giorni più tardi e cioè al 25 giugno. L’ultima precisazione di Spadafora, però, avvenuta ai microfoni di Fanpage, spazza via le ultime speranze degli appassionati.

Sport amatoriali, Spadafora rinvia ancora: la ripresa slitta ulteriormente

Sport amatoriali, Spadafora fa slittare ancora la ripresa (Getty Images)
Sport amatoriali, Spadafora fa slittare ancora la ripresa (Getty Images)

Niente sport di contatto, almeno per ora a livello amatoriale si dovrà attendere: “Non ripartiranno nemmeno il 25 giugno con certezza – ha spiegato il Ministro dello Sport ai giornalisti – non vi sono gli estremi necessari per rispettare il distanziamento sociale. Noi chiediamo agli italiani di rispettare queste misure preventive ogni giorno, non possiamo consentire che vengano trasgredite determinate indicazioni per fare attività sportiva a tali livelli. Lo sport di contatto dovrà aspettare. Ancora è impossibile stabilire quando verrà dato il via libera”, ha concluso Spadafora.

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I giocatori di calcetto – su cui era stato preparato anche un protocollo direttamente dalla Regione Abruzzo – e gli appassionati di altre discipline amatoriali dovranno aspettare ancora prima di poter tirar fuori nuovamente scarpini e attrezzature di sorta. Gli sport di contatto, dunque, restano un nodo da sciogliere e, a giudicare dal disappunto di alcuni, in tempi ragionevoli.

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