Serie A

Serie A in tv, oltre Sky e DAZN: cosa può cambiare per i tifosi

Serie A, sei fondi di investimento hanno presentato offerte per la media company della Lega. Wanda e Mediapro interessati a una partnership per la promozione interna delle partite

Serie A in tv, oltre Sky e DAZN: cosa può cambiare per i tifosi

Nasce la Serie A del futuro. Cambierà, questa la chiave, la gestione dei diritti televisivi. Sei le offerte dei fondi di investimento per la nuova compagnia della Lega che commercializzerà i diritti tv. Secondo quanto riporta l’ANSA, Bain, Cvc e Advent hanno proposto di acquisire quote di minoranza e avviare una partnership. Apollo, Fortress e Blackstone hanno invece presentato proposte di finanziamento.

Ci sono anche altre due proposte, che arrivano dai cinesi di Wanda, che garantirebbero 1,5 miliardi a stagione, e da Mediapro che intanto in Francia ha acquisito i diritti di Ligue 1 e Ligue 2 e avviato una collaborazione con RMC per realizzare un nuovo canale su cui trasmettere anche Europa League e Champions League.

Wanda e Mediapro si sono rivolte ai club, con l’obiettivo di convincere i presidenti di Serie A a puntare sul canale ufficiale della Serie A. Il piano ha nel presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis il principale promotore. Per il bando che determinerà la copertura televisiva della Serie A dal 2021-22, De Laurentiis punta alla produzione interna delle partite con la possibilità poi di cedere un pacchetto completo e preconfezionato alle emittenti, con un prezzo ipoteticamente fisso e uguale per tutti.

Leggi anche – Sky, fine di un’era? Serie A verso rivoluzione per i diritti tv

Serie A, il piano per il canale della Lega

Serie A, il piano per il canale della Lega

Il progetto riprende l‘esperienza di Mediapro nella Liga spagnola. Non a caso quando il colosso dell’intrattenimento aveva tentato di entrare nel mercato italiano, inizialmente solo come intermediario per la commercializzazione dei diritti tv della Serie A, aveva ipotizzato un piano non troppo diverso. Ma si era scontrato con l’opposizione soprattutto di Sky.

Se andasse in porto il piano del canale della Serie A, la Lega dovrebbe dotarsi della struttura per la parte giornalistica e la gestione del settore commerciale. Da un lato, il canale ufficiale permetterebbe in teoria di allargare il numero di piattaforme interessate al contenuto sportivo, soprattutto fra quelle che non hanno nello sport il core business. E che dunque non si tirerebbero indietro di fronte a una trasmissione di partite non in esclusiva.

Le singole emittenti o piattaforme, dalle tv tradizionali a Amazon o Facebook che stanno muovendo primi importanti passi nella trasmissione di eventi sportivi in diretta, acquisterebbero il pacchetto finito guadagnando una percentuale su ogni abbonamento sottoscritto. I tifosi avrebbero il vantaggio di acquistare il pacchetto Serie A senza doversi abbonare alla specifica piattaforma o sobbarcarsi i costi per altri pacchetti o canali.

Leggi anche – Serie A, Tim sfida Sky e DAZN: il piano per il canale della Lega

Alessandro Mastroluca

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Alessandro Mastroluca

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