Napoli, è bufera tra De Laurentiis e Radio Kiss Kiss: rischio rottura

Non scorre più buon sangue tra De Laurentiis e la radio ufficiale del Napoli: dopo le provocazioni del presidente azzurro, arriva la risposta di Radio Kiss Kiss Napoli.  

Negli ultimi giorni, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha espresso il suo malumore nei confronti della radio ufficiale del club, rea di non volersi espandere su tutta la penisola. Il patron azzurro ha accusato Radio Kiss Kiss Napoli di esser “provinciale” in una diretta proprio con l’emittente radiofonica, affermando infine che quella sarebbe stata la sua ultima intervista. A nulla è valsa la risposta tramite una nota ufficiale della stazione, perché quest’oggi De Laurentiis ha rincarato la dose: “Ho letto il comunicato. Non hanno capito nulla, la mia questione è per i due editori. Se compro Osimhen, perché le mie parole devono risuonare solo in Campania e non al tifoso di Milano e di Bologna?

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La risposta di Radio Kiss Kiss Napoli a De Laurentiis: “Si riserva ogni azione nelle competenti sedi legali”

Napoli, De Laurentiis in conferenza stampa (Getty Images)
Napoli, Aurelio De Laurentiis (Getty Images)

E’ praticamente scoppiata una guerra, a pochi giorni dall’inizio della stagione, tra la società e il suo partner. Non sono piaciute le provocazioni alla presidente dell’emittente partenopea. Dunque, Lucia Niespolo ha attaccato il numero uno azzurro: “Aurelio De Laurentiis ha le idee confuse e non perde occasione per manifestarle nella loro caoticità. Visto quanto dichiarato in conferenza stampa e nella giornata precedente, definendo i signori Niespolo ‘non onesti, furbi e radio di Serie B‘, è riservata ogni azione nelle sedi giudiziarie, nessuna esclusa“.

La presidente di Radio Kiss Kiss Napoli spiega: “Il sig. De Laurentiis ha annunciato di voler accendere una radio web, sottintendendo ciò che facciamo da più di cinque anni. Si attendono le relative decisioni, se questa fosse l’idea presente nella testa del presidente azzurro“. Il legame tra le due aziende è nato nell’estate 2013, ma adesso sembra giunta la fine dei rapporti contrattuali.

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