Inter, girone Champions: pericolo Real Madrid, incognita Monchengladbach

Numeri e curiosità sulle avversarie dell’Inter nel girone di Champions League. I nerazzurri sorteggiati con Real Madrid, Borussia Monchengladbach e Shakhtar Donetsk

Un girone con Real Madrid, Shakhtar Donetsk e Borussia Monchengladbach. Questo ha stabilito per l’Inter l’urna di Ginevra. A giudicare dagli otto raggruppamenti, ai nerazzurri avrebbe potuto andare peggio.

Il Real, la squadra con più partecipazioni in Champions League dal 1992, quando la manifestazione ha preso il posto della Coppa Campioni, non avrà Eden Hazard ancora per qualche settimana a causa di un infortunio. Zidane non ha trattenuto Hakimi, e secondo il giornalista Paolo Condò è un errore paragonabile a quello dell’Inter che lasciò partire Roberto Carlos. I campioni di Spagna stanno attraversando una fase di ricambio anche generazionale, con l’ascesa di giovani talenti come Vinicius. Ma la sconfitta negli ottavi di finale dell’anno scorso suggerisce che i Blancos non siano nella versione migliore. Per arrivare a conquistare il quattordicesimo trofeo tra Coppa Campioni e Champions League serve qualcosa in più.

L’Inter, uscita rinforzata dal mercato, si dovrebbe giocare il primo posto con i Blancos, autori nella seconda parte della scorsa stagione della rimonta sul Barcellona che ha messo in crisi Quique Setien e fatto sfiorare l’addio di Messi, triste solitario e finale dopo il 2-8 in Champions League contro il Bayern Monaco.

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Inter, l’incognita Borussia e il ricordo della lattina

Inter, l'incognita Borussia e il ricordo della lattina
Inter, l’incognita Borussia e il ricordo della lattina

Nelle sei giornate del girone, l’Inter vivrà due déjà-vu. Il primo, più vivo e fresco nella memoria, riguarda lo Shakhtar Donetsk, dominato 5-0 nella recente semifinale di Europa League. Gli ucraini hanno raggiunto i quarti nel 2o10-11. Ma in tutte le ultime tre apparizioni in Champions League, e in cinque delle ultime otto, hanno chiuso l’esperienza dopo la fase a gironi. Lo Shakhtar conta ancora sull’esperienza del bomber 33enne Júnior Moraes, che in campionato non aveva mai segnato tanto quanto nella scorsa stagione che ha chiuso con 20 reti all’attivo in 27 presenze, a cui si aggiungono i sei gol nelle competizioni UEFA.

L’altro déjà-vu, ma questo coinvolge la memoria a lungo termine, riguarda il Borussia Mönchengladbach. I tedeschi, quarti in Bundesliga la scorsa stagione, figurano al 61mo posto della classifica UEFA. In Coppa Campioni vantano una finale persa nel 1977 a Roma contro il Liverpool. In epoche più recenti, hanno disputato due volte la fase a gironi di Champions League, nel 2015-16 e nel 2016-17, senza mai raggiungere la fase a eliminazione diretta.

Per l’Inter, comunque, Borussia Monchengladbach vuol dire soprattutto il ricordo della “partita della lattina” del 20 ottobre 1971. Con i tedeschi avanti 2-1, Boninsegna all’improvviso si accascia stordito dopo che una lattina di Coca Cola, lanciata dagli spalti, è volata in campo. Nella confusione generale, i tedeschi accusano gli italiani di ricorrere ai soliti trucchi, i nerazzurri vorrebbero la partita vinta a tavolino. L’arbitro fa proseguire il gioco, il Borussia vince 7-1 ma l’Inter fa ricorso anche se nel regolamento UEFA di allora non esiste un solo riferimento a un caso come quello o alla responsabilità oggettivo. In quel procedimento, con l’ultima arringa conclusa oltre mezzanotte, i nerazzurri scoprono il genio dell’avvocato Prisco che ottiene la ripetizione della partita. L’Inter vincerà 4-2 a San Siro pareggiando poi 0-0 al ritorno con il giovanissimo portiere Ivano Bordon in versione deluxe.

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