Inter, Mourinho apre al ritorno: le parole che fanno sognare i nerazzurri

Josè Mourinho non esclude un suo ritorno all’Inter, lasciando aperto un piccolo spiraglio durante l’intervista concessa a “Il Sole 24 Ore”.

Era da molto tempo che Josè Mourinho non si confidava alla stampa italiana e aggiornava i suoi progetti per il futuro, con una sguardo particolare sempre all’Inter. L’ha fatto in questo momento di pausa, in cui stanno giocando le nazionali e il tecnico del Tottenham ha avuto un po’ di giorni per staccare la spina. L’occasione ideale per concedere una lunga intervista a “Il Sole 24 Ore” , in cui ripercorre la sua carriera da allenatore e racconta diversi aneddoti del passato. Non solo vecchi ricordi, ma anche previsioni verso un futuro ancora tutto da scrivere.

Tra i vari passaggi, non poteva la classica domanda su un possibile ritorno in Italia che tiene vive le speranze dei tifosi nerazzurri: “Non penso che nel mio destino possa ancora esserci la Serie A. E’ una mia sensazione, ma il mondo del calcio è talmente imprevedibile che non si può mai dire mai..”. Insomma, finché continuerà ad allenare, ci sarà sempre anche una minima possibilità che le strade dell’Inter e del portoghese si incrocino di nuovo.

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Mourinho, parole d’amore all’Inter: “Siamo ancora una famiglia, mai dire mai..”

Mourinho Inter
Josè Mourinho (Getty Images)

D’altronde l’affetto reciproco tra Mourinho e l’Inter è qualcosa di speciale e molto raro nel calcio di oggi: “Ero molto felice a Milano, il legame con squadra e tifosi è stato fortissimo. E’ un luogo magico che mi ha suscitato forti emozioni e porterò sempre nel mio cuore. La vittoria del Triplete è stato il ricordo più bello, un’impresa meravigliosa. E’ stato il massimo battere 3-1 il Barcellona, eravamo una squadra di eroi”.

Una storia indimenticabile che lo Special One approfondisce con altre dichiarazioni anche sul suo addio: “L’Inter era la mia casa, come una famiglia, e il presidente Massimo Moratti un amico. Se fossi andato a San Siro a festeggiare la Champions League non sarei mai andato via, ma ormai avevo deciso: non potevo rifiutare il Real Madrid per la terza volta. E’ stato difficile staccarsi da quella famiglia ma, dieci anni dopo, lo siamo ancora e lo saremo per sempre”.

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