Inter, carica Lukaku: “Voglio vincere lo scudetto, è il minimo”

Romelu Lukaku, intervistato da “France Football”, fissa gli obiettivi di questa stagione e racconta alcuni retroscena della sua esperienza all’Inter.

Domani sera l’Inter si gioca il primo importante obiettivo della stagione: la qualificazione agli ottavi di Champions League. I nerazzurri non hanno totalmente il destino nelle proprie mani, ma la vittoria contro lo Shakhtar Donetsk è obbligatoria. La squadra si aggrapperà ancora volta sulle spalle di Romelu Lukaku, uomo copertina e sempre più leader di questo gruppo. A poche ore dalla partita, “France Football” ha pubblicato una lunga intervista con l’attaccante belga che ha affrontato diversi temi, lasciando spunti interessanti.

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Lukaku fissa gli obiettivi: “Dobbiamo alzare un trofeo, Conte fondamentale”

Lukaku Inter
Lukaku (Getty Images)

Per esempio la missione che l’Inter è chiamata a portare a termine in questa stagione: “Dobbiamo lottare per vincere lo scudetto, penso sia il traguardo minimo ma vedremo a marzo”. 

Poi l’ex Manchester United è entrato nei dettagli del suo grande rapporto con Antonio Conte: “Mi seguiva da molto tempo. Ci siamo sentiti prima che lasciasse la Juventus e poi quando è andato al Chelsea. Hazard fece da tramite e consegnò il mio numero al direttore sportivo che mi fece incontrare con il nuovo allenatore. Io non sapevo ancora chi fosse, poi ho visto Conte e potevo aspettarmelo: doveva essere per forza lui”.

Nel corso della chiacchierata Lukaku ha parlato anche del paragone con Ronaldo “il Fenomeno”: “Tutti mi parlavano dei 34 gol segnati nella sua prima stagione all’Inter. Sono felice di averlo raggiunto, ma lui alzò la Coppa UEFA e io ho perso la finale di Europa League. Ora voglio vincere”.

Infine il gigante belga, insostituibile per i nerazzurri, svela alcuni segreti della sua forza: “Sono molto attento ai dettagli. Miglioro anno dopo anno perché guardo tante partite, è la mia droga, e ogni volta aggiungo qualcosa al mio bagaglio. Poi se mi sento bene fisicamente non ho problemi a giocare più partite di fila, anzi sono contento di farlo: il riposo per me può aumentare il rischio infortuni”.