Andrea Pirlo, non meglio di Allegri e di Sarri: ma resterà al suo posto

Ecco perché la Juventus non cambierà Andrea Pirlo. Nonostante l’esclusione dalla Champions League costerà un sacco di soldi

Andrea Pirlo, il grande sconfitto in Champions League insieme alla Juventus (Getty Images)
Andrea Pirlo, il grande sconfitto in Champions League insieme alla Juventus (Getty Images)

La Juventus esce dalla Champions League contro il Porto e scatena un gran movimento di commenti sui social. Non è solo una questione di ironia e di meme con gli antijuventini che si sono scatenati per tutta la notte. Anche i tifosi bianconeri sono per la prima volta in dieci anni spiazzati da un’annata di sofferenza.

Le colpe di Pirlo

La Juventus è lontana dalla prima posizione in campionato: dieci punti (fermo restando il recupero con il Napoli ancora da giocare) e da ieri è fuori dalla competizione che è diventata ossessione assoluta.

Il rinnegato Massimiliano Allegri, allontanato dopo due sconfitte in finale di Champions League con Barcellona (Berlino 2015) e Real Madrid (Cardiff 2017) si conferma migliore di tutte le scelte a posteriori fatte dalla società. Meglio di Sarri, uscito con Ajax e Lione, una volta ai quarti e una agli ottavi, e di Andrea Pirlo, escluso dal Porto dopo una partita zeppa di errori e con un’ora di gioco da salvare rispetto ai 210’ minuti giocati tra andata, ritorno e supplementari, gran parte dei quali in superiorità numerica.

La sconfitta con il Lione costò il posto a Sarri, ancora a libro paga: e Pirlo, chiamato per allenare la Under 23 iscritta alla Lega Pro si trovò improvvisamente chiamato in prima linea.

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I conti non tornano

A conti fatti la Juve perde, tra premi a vincere, diritti televisivi e ulteriori introiti pubblicitari persi, una trentina di milioni di euro. Tanti soldi.

La sconfitta in Europa costerà cara alla Juve: in una stagione già drammatica di per sé per gli effetti della pandemia tra costi alti e introiti ridottissimi. L’impatto sarà forte, sicuramente anche in borsa.

Facendo un giro sui social Pirlo viene chiamato in causa dai tifosi: ma alla fine gli juventini se la prendono soprattutto con l’arbitro (che per la verità ha diretto bene), la sfortuna e, udite udite, Cristiano Ronaldo. Una Juventus stanca ed emotivamente fragile. Questa forse può essere l’unico appunto da muovere a Pirlo che paga errori di inesperienza e di gioventù in una squadra allo stesso modo giovane e inesperta. Inutile schierare Ramsey dall’inizio, sbagliato inserire Bernardeschi, forzato appoggiarsi a Morata che forse è la delusione più grande. Ma Pirlo resterà al suo posto.

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Juventus McKennie
Un’immagine emblematica della serataccia della Juventus in Champions League (Getty Images)

Pirlo resterà

La squadra di Pirlo è ancora una ipotesi e non può essere certo considerata né all’altezza di quella di Sarri e soprattutto di quella di Allegri. Tanti Under 25, mai così tanti in prima squadra come quest’anno. Un progetto nel quale la Juventus ha deciso di investire per tanti buoni motivi. Primo dei quali una logica di bilancio dopo che le decisioni di stomaco passate avevano appesantito i conti di tante spese.

Pirlo resterà al suo posto perché è una scommessa di Andrea Agnelli. La seconda presa in prima persona dal presidente dopo quella di sconfessare Allegri. La Supercoppa è comunque un trofeo e la Coppa Italia rimane un obiettivo concreto. Ma le sconfitte di campionato e Champions League quest’anno peseranno inevitabilmente molto più di quello che resterà in bacheca.