Atalanta, l’ex Castagne critica l’operato di Gasperini: le dichiarazioni

Timothy Castagne, l’esterno ex Atalanta afferma come Gasperini sia un tecnico che critica molto durante gli allenamenti e che, invece, al Leicester sono tutti molto più comprensibili

Timoty castagne
Timothy Castagne, le dichiarazioni dell’ex esterno dell’Atalanta

L’ex esterno dell’Atalanta, Timothy Castagne, ha parlato ai microfoni di Sport Foot Magazine. Nel dettaglio ha rivelato come Gasperini, suo allenatore all’Atalanta, sia un tecnico che si arrabbia molto durante gli allenamenti, cosa che non accade al Leicester con Brendan Rodgers.

Queste le sue parole: “Qui al Leicester è più tranquillo, se perdi palla o sbagli t’incoraggiano, ti dicono di pensare all’azione successiva. Brendan Rodgers è una persona molto più calma sotto questo punto di vista. Con lui abbiamo conversazioni, ascolta la nostra opinione, possiamo discutere. Questo è un metodo che si adatta meglio al mio carattere. Perché per natura sono già il tipo che si fa mille domande, quindi non ho bisogno di qualcuno che mi metta la testa sott’acqua nel caso facessi qualcosa di brutto. Io stesso, anche quando gioco bene, mi chiedo sempre cosa avrei potuto fare per giocare meglio”.

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Timothy Castagne, le dichiarazioni dell’ex Atalanta contro Gasperini

Timoty Castagne Gasperini
Timothy Castagne Gasperini

L’esterno belga poi ha continuato parlando del suo addio alla Dea: “Via per Gasperini? Voglio porre il problema in modo differente. Sono rimasto a Bergamo per tre anni ed è stata davvero una bella esperienza. E forse io stesso devo imparare ad essere un po’ più sicuro di me. Ma il punto è che il metodo Gasperini non sempre mi andava bene. Nel corso della partita, lui è un allenatore che si arrabbia molto rapidamente e ha molti problemi nel controllarsi. Ovviamente, ci sono molti giocatori che non hanno problemi a riguardo. E anche con me ha funzionato. Quindi prendo per lo più le cose positive da questa esperienza in Italia, ma penso di non essere mai stato al 100% delle mie capacità a causa di questo modo di lavorare”.

Infine Timothy Castagne chiude: “Sono andato in Italia per crescere e sono cresciuto. Mi sono fatto un nome e una reputazione. Oggi sarei un pazzo a sputare sul piatto dove ho mangiato. Dico solo che per rendere al meglio io personalmente ho bisogno di un entourage con un approccio diverso da quello che può avere Gasperini“.