Joaquin Correa all’Inter, non solo un vice-Lautaro: cosa aggiunge in attacco

L’arrivo di Joaquin Correa nella rosa dell’Inter permetterà a Simone Inzaghi di aggiungere variazioni in attacco e inserire un profilo diverso dagli altri in squadra

Joaquin Correa all'Inter, non solo un vice-Lautaro: cosa aggiunge in attacco
Joaquin Correa all’Inter, non solo un vice-Lautaro: cosa aggiunge in attacco

Joaquin Correa può rappresentare un valore aggiunto per l’Inter. Non soltanto perché “El Tucu” conosce la filosofia di gioco e i principi di base di Simone Inzaghi, suo allenatore alla Lazio. E dunque può favorire un più rapido trasferimento di conoscenza a beneficio di Edin Dzeko e di Lautaro Martinez.

Correa è infatti un attaccante duttile e molto associativo, da questo punto di vista anche più predisposto di Lautaro a dialogare con le mezze-ali e ad aprire gli spazi.

Presumibilmente, nelle gerarchie di Inzaghi dovrebbe partire come vice-Lautaro. Quando sarà impiegato come seconda punta accanto a Dzeko, potrà esaltare il bosniaco che ha sempre fatto bene con un giocatore veloce accanto capace di togliere almeno un uomo tra il compagno d’attacco e la porta.

Inoltre, potrebbero tornare utili a Correa gli anni trascorsi accanto a Immobile, che non è certo un classico centravanti che occupa soltanto gli ultimi sedici metri ma si muove fuori linea e cerca lo scambio nello stretto per tagliar fuori i difensori.

Inoltre, come dimostrano i numeri che vedremo, Correa potrebbe anche giocare con Lautaro, al posto di Dzeko. Il “Toro” ha già agito da prima punta, anche tenendo il reparto da solo nel 4-2-3-1 di Spalletti dopo la frattura con Icardi. La sua capacità di vedere e puntare la porta potrebbe essere ulteriormente rinforzata da una seconda punta svelta di gambe e di pensiero come “El Tucu”.

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Correa all’Inter, cosa aggiunge all’attacco di Inzaghi

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Correa all’Inter, cosa aggiunge all’attacco di Inzaghi

I numeri indicano che Correa, nell’ultima stagione, ha completato più dribbling di tutti nell’area avversaria.

In totale, ne ha completati in media 1,56, ma il suo contributo offensivo rimane notevole. Lo dimostrano i 33,17 passaggi tentati in media e i 2,53 passaggi progressivi, che cioè consentono a chi lo riceve di avere un avversario in meno tra sé e la porta.

Altrettanto rilevante, come rivelano i dati raccolti dal sito specializzato FBRef, la quota di passaggi progressivi ricevuti. Si tratta, spiegano i gestori del sito che raccoglie statistiche sul calcio, di quei passaggi che spostano la palla verso la rete avversaria di almeno 9 metri dal suo punto più lontano negli ultimi sei passaggi, oppure completati all’interno dell’area di rigore. Un dato sopra la media se si fa riferimento agli attaccanti dei cinque principali campionati europei.

Emerge dunque il profilo di un giocatore a suo agio nello scambio stretto, ma capace allo stesso tempo di garantire transizioni veloci in campo aperto, in progressione palla al piede.

Nella Lazio, galleggiava sulla trequarti, anche spostato leggermente sul centro-sinistra, così da favorire il dialogo con Immobile o l’inserimento da dietro di Luis Alberto.

All’Inter, potrà creare dinamiche simili con Barella o Calhanoglu, e con il compagno d’attacco. E dare un’impronta più verticale alla manovra dell’Inter, quando la gestione del possesso attraverso l’ampiezza e i cambi sul lato debole non dovessero bastare a rompere blocchi difensivi bassi o a risalire velocemente il campo.