West Ham, Noble come Rashford e Saka: da quanto non sbagliava un rigore

Mark Noble tradisce il West Ham nei minuti finali: entra per calciare il rigore contro il Manchester United e…fallisce.

Mark Noble
Mark Noble (GettyImages)

Londra 2.0, il ritorno. Lo scenario non è lo stesso, ma la città sì. Passano appena due mesi dai calci di rigore di Italia-Inghilterra della finale di Euro 2020 e si ripetono gli stessi tragicomici errori.

Quest’oggi all’Olimpic Stadium si è disputato il match tra West Ham e Manchester United e nei minuti finali è praticamente successo di tutto. A causa di un fallo di mano di Shaw attorno al 93′ – sul risultato momentaneo di 1-2 per i Red Devils – il VAR richiama l’attenzione dell’arbitro per decretare il calcio di rigore in favore dei padroni di casa. E qui il tecnico scozzese degli Hammers ha pensato bene di sfruttare l’ultima sostituzione per inserire il rigorista e sperare nel pari. Un po’ come ha fatto Ct Southgate durante la finale degli Europei, inserendo Rashford e Saka proprio per la lotteria dei calci di rigore. E sappiamo tutti com’è andata a finire.

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West Ham, Noble entra e sbaglia il rigore: dal 2016 senza errori

De Gea para il rigore a Noble
De Gea para il rigore a Noble (GettyImages)

Decretato il calcio di rigore, David Moyes si è girato e ha fatto entrare Mark Noble, capitano del West Ham. A freddo, senza neanche un minuto di gioco, il simbolo degli Hammers si è caricato di responsabilità per pareggiare il match di Premier League contro il Manchester United, davanti ai propri tifosi. Ma è troppo anche per lui.

Noble sbaglia il rigore, parato magistralmente da De Gea che intuisce l’angolo di tiro. Il centrocampista inglese non sbagliava da dicembre 2016 e nel frattempo in questi anni ha segnato dieci tiri dal dischetto di fila senza sbagliare. In totale in carriera solo 5 errori e ben 38 centri. Insomma, non è certo l’ultimo dei tiratori. Ma quest’oggi Noble ha tradito dagli undici metri, proprio come Rashford e Saka in finale di EURO 2020, entrati solo per il compitino. Ma l’errore più grande sembra essere ancora una volta dell’allenatore, che spedisce in campo un calciatore mai entrato in partita.