Sanremo nel pallone: la Città dei Fiori tra calcio e musica

Sanremo è alle porte, il Festival catalizza una serie di passioni che uniscono ogni suggestione con la musica, compreso il calcio.

Calcio e musica sono sempre andati a braccetto: non a caso, allo stadio parte importante dell’evento sono i cori. Una partita senza pubblico è come una macchina senza motore, possibile riscontrarlo in questo periodo dove – causa pandemia – gli stadi sono stati spesso negati al pubblico.

Morandi e Sanremo
Morandi e Ferrero (LaPresse)

Senza la gente che canta sugli spalti non è la stessa cosa. Ecco perché Sanremo, tra tutte le passioni, comprende anche il calcio. Basta vedere la moltitudine di esponenti calcistici invitati nelle varie edizioni della kermesse canora: le ultime tre non fanno eccezione. I calciatori, tuttavia, non sono solo ospiti ma anche protagonisti della manifestazione.

Sanremo ai blocchi di partenza: la Città dei Fiori strizza l’occhio al calcio

Sanremo Serie A
Il calcio entra nella kermesse canora e viceversa (LaPresse)

Basta vedere Cristiano Ronaldo, quando Georgina ha fatto la co-conduttrice al fianco di Amadeus, sempre presente fra il pubblico durante alcune serate. Al punto da concede anche qualche momento goliardico in collaborazione con Sebastiani. Non soltanto tappezzeria, ma proprio parte integrante della manifestazione. Lo stesso vale per Totti che, nel recente passato, ha anche annunciato qualche brano insieme ai conduttori. Pronto per fare da spalla.

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Per non parlare dei cantanti: Ramazzotti, Morandi e Ruggeri cantautori di professione, calciatori nell’anima. Lo stesso Eros ha confessato che ha iniziato a fare il cantautore con lo scopo primario di entrare a far parte della Nazionale Cantanti, realtà calcistica presente da anni che, a scopo benefico, incanta il pubblico con partite di beneficenza.

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Sfide, però, vissute con lo stesso pathos delle gare di Serie A. In ballo ci sono anche una serie di scommesse fra i vari interlocutori: Morandi, quando giocava, con Ramazzotti era solito fare delle piccole sfide. Chi arrivava sopra all’altro a Sanremo poi doveva lasciare il posto quando si trattava di battere rigori o punizioni in campo. Una sorta di universo parallelo fra dolenti note e note di piacere. Perchè Sanremo è Sanremo.