Mario Balotelli lancia un messaggio a sorpresa sui social: la dedica al suo idolo, poi quella frase che evoca un ricordo lontano…
SuperMario sorprende ancora. L’attaccante dell’Adana Demirspor sta sperando con tutto il cuore di rientrare nei convocati di ct Mancini per i playoff dei Mondiali. L’Italia deve affrontare la Macedonia e cercare di superare questi spareggi per accedere alla fase a gironi di Qatar 2022. 
Un’impresa che potrebbe richiedere l’aiuto di un SuperMario in grande forma. Al momento Balotelli sta disputando un’ottima stagione in Turchia sotto la guida di Vincenzo Montella. Sembra esser tornato quello dei vecchi tempi e come affermato da lui stesso in una recente intervista “Con questa mentalità vincerei il Pallone d’Oro“.
Ormai è tardi per conquistare il riconoscimento prestigioso, ma forse qualche anno fa aveva in serbo le speranze di poterci riuscire. Forse proprio ai tempi dello scatto condiviso sui social: il messaggio di Balotelli spiazza tutti.
Balotelli scrive al suo idolo: “Mi fa ancora male!”
L’attaccante del club turco ha condiviso nelle proprie storie di Instagram un vecchio ricordo. Era il 5 maggio 2010, forse qualcuno ricorderà questa data. All’Olimpico di Roma si disputava la finale di Coppa Italia: l’Inter da una parte, la Roma dall’altra.
Durante il secondo tempo, praticamente allo scadere, Mario Balotelli fu protagonista – o meglio vittima – di un episodio controverso, rimasto alla storia soprattutto grazie ai meme e video condivisi sui social. Stiamo parlando esattamente del fallaccio di Francesco Totti ai danni di Balotelli. Un calcione da dietro, dritto sulle gambe dell’attaccante nerazzurro che cercava di guadagnare tempo col pallone tra i piedi.
Sui social di SuperMario è apparsa una foto proprio con l’ex capitano giallorosso. “Idolo“, scrive il centravanti dell’Adana Demirspor taggando Totti. Poi il messaggio diretto proprio al Pupone: “Ao, mi fa ancora male!“. E’ evidente il rimando al fallaccio subito circa 12 anni fa. Un calcione che Balotelli difficilmente dimenticherà . 
