Serie A: fugge dall’Ucraina, arbitra l’Inter all’esordio!

Arriva un nuovo fischietto in Serie A, arbitrerà con una deroga: l’iniziativa dopo la fuga dall’Ucraina a causa della guerra. 

Il conflitto in Ucraina continua e non conosce tregua. La Russia non ha alcuna intenzione di fermarsi, anzi. Negli ultimi giorni si sono susseguiti attacchi feroci contro i civili, anche quelli che cercavano una via di fuga.

Arbitra Inter-Sampdoria
Serie A, nuovo fischietto dall’Ucraina (LaPresse)

I corridoi umanitari destinati alle persone che vogliono lasciare il Paese non sono così sicuri. Così come non è sicura l’intera Ucraina, sotto bombardamento da venti giorni. Ormai un’infinità per la popolazione ucraina, sfinita e sempre più in difficoltà, giorno dopo giorno.

Così, c’è chi cerca una via di fuga per salvare la propria vita e quella dei propri cari. E’ l’episodio che vede protagonista proprio il calcio italiano, il quale ha lanciato un segnale forte e chiaro per aiutare i cittadini ucraini. Dopo gli aiuti della Juventus, arriva il sostegno dell’AIA e della FIGC: un nuovo fischietto in Serie A arriva direttamente dall’Ucraina.

Serie A, Inter-Sampdoria all’arbitra dall’Ucraina

Arbitra Inter-Sampdoria
Arbitra Inter-Sampdoria (LaPresse)

Kateryna Monzul è una delle direttrici di gara più apprezzate in Europa, subito dopo la famosa Stephanie Frappart. Grazie a Roberto Rosetti, presidente commissione arbitri dell’UEFA, l’arbitra ucraina è riuscita a fuggire dal suo Paese in guerra per trovare rifugio proprio in Italia.

E così, l’AIA si è mossa immediatamente per affidargli subito una partita di calcio femminile. Infatti, domenica 20 marzo Monzul arbitrerà Inter-Sampdoria della Serie A donne. Grazie ad una deroga il fischietto europeo potrà regolarmente dirigere la sfida di campionato tra nerazzurre e blucerchiate.

Al momento si tratta solo di questo match. Un evento raro, se non addirittura unico. Ma non è detto che l’AIA si fermi qui e possa sfruttare la grande esperienza della direttrice ucraina. Resta viva la speranza che l’arbitra torni presto in Ucraina, che ovviamente significherebbe la fine del conflitto ancora in corso.