Caso plusvalenze, processo sportivo per 11 club: cosa rischiano Juve e Napoli

Juventus e Napoli sono fra le cinque società di Serie A coinvolte nel processo sportivo per il caso plusvalenze che riguarda in tutto 11 club

L’inchiesta sulle plusvalenze darà vita a un processo sportivo. L’indagine coinvolge 61 tra dirigenti e amministratori e undici società, deferite oggi per illecito amministrativo dalla Procura federale.

Agnelli esonero Juventus
Andrea Agnelli, presidente della Juve (LaPresse)

Cinque le società di Serie A coinvolte nel procedimento: Juventus, Napoli, Genoa, Empoli e Sampdoria. A tutte, i giudici contestano la violazione dell’articolo 31 comma 1 delle norme della FIGC che punisce “la mancata produzione, l’alterazione o la falsificazione materiale o ideologica, anche parziale, dei documenti richiesti dagli organi di giustizia sportiva, dalla Covisoc e dagli altri organi di controllo della Federazione”.

Nello specifico, i club sono accusati di aver messo in bilancio plusvalenze e benefici economici derivanti dalle cessioni dei calciatori “per valori eccedenti quelli consentiti dai principi contabili”.

In Serie B, invece, l’inchiesta ha come destinatari Pisa e Parma. Coinvolte anche Pescara e Pro Vercelli, oggi in Lega Pro, Novara e Chievo, non più affiliati.

Caso plusvalenze, cosa rischiano le società

Agnelli plusvalenze Juve
Problemi in casa Juve per le plusvalenze (LaPresse)

Le due società di Serie B coinvolte nel procedimento rischiano di più. La Procura della FIGC infatti fa riferimento al secondo comma dell’articolo delle 31 delle norme federali che punisce la “falsificazione dei propri documenti contabili o amministrativi” e “qualsiasi altra attività illecita o elusiva” con cui ottenere o anche solo tentare di raggiungere “l’iscrizione a una competizione cui non avrebbe potuto essere ammessa“.

In questo caso, le sanzioni vanno dalla penalizzazione alla retrocessione fino all’esclusione al campionato. Società e dirigenti sono state deferite anche a titolo di responsabilità diretta.

Per quanto riguarda le cinque società di Serie A, invece, trattandosi di un’accusa di violazione del primo comma dello stesso articolo, le sanzioni sono più morbide, dall’ammenda alla diffida. Potrebbero però essere squalificati i dirigenti ritenuti colpevoli di condotte illecite.