Caso plusvalenze, la Juventus si difende: tutte le critiche al metodo di calcolo

La Juventus prepara la difesa nel processo per le plusvalenze considerate confiate dalla Procura della FIGC. I temi caldi

La Juventus deve affrontare una situazione non facile su più fronti. Da un lato, la semestrale da poco approvata ha certificato un rosso da 119 milioni di euro, che si aggiunge alle perdite record per 210 milioni nell’ultimo esercizio di bilancio.

Caso plusvalenze, la Juventus si difende: tutte le critiche al metodo di calcolo
Caso plusvalenze, la Juventus si difende: tutte le critiche al metodo di calcolo (Lapresse)

In più va avanti l’inchiesta Prisma che vede i vertici della società indagati per l’emissione di fatture per operazioni inesistenti e false fatturazioni per società quotate in Borsa.

I dirigenti Agnelli, Nedved e Arrivabene rischiano anche l’inibizione se dovessero essere giudicati colpevoli nel processo sportivo per le plusvalenze gonfiate. Chiara la posizione della società che si difenderà nel corso del procedimento attraverso un collegamento video a distanza.

Secondo la Gazzetta dello Sport, non si esclude l’intervento dei vertici del club. Si può ipotizzare che al centro del dibattito ci sarà il metodo con cui la Procura ha ritenuto di stimare il corretto valore dei calciatori. Metodo sulla base dei quali si sono definite le operazioni che hanno generato le plusvalenze considerate gonfiate e finite al centro del processo.

Caso Plusvalenze, la difesa della Juventus

Agnelli Juventus
Caso plusvalenze, Andrea Agnelli presidente della Juventus (Lapresse)

Tra i trasferimenti che i giudici hanno ritenuto scorretto c’è Pablo Moreno ceduto dalla Juventus al Manchester City per dieci milioni. Secondo la Procura, però, il calciatore non valeva più di due milioni.

Il calcolo è avvenuto attraverso una serie di parametri come l’età, il ruolo, le partite giocate, la storia dei suoi trasferimenti passati. Se da un lato non si può negare che stiano aumentando gli algoritmi e i software in grado di stimare il valore di mercato di un calciatore, dall’altro l’effettiva valutazione del prezzo del cartellino rimane difficile da determinare in base a parametri fissi.

Soprattutto se un giocatore è giovane, infatti, diventa difficile calcolare attraverso funzioni matematiche i suoi margini di crescita, che pure influiscono sul valore del suo cartellino.

E’ questo lo snodo principale del procedimento, che peraltro vede al centro trasferimenti comunque già approvati dalla Covisoc, la Commissione di Vigilanza della Figc.

Oggi, durante lo spazio concesso al club per sostenere le proprie posizioni, gli avvocati hanno contestato la procedura. La Juventus rischia un’ammenda da 800 mila euro, ma sono pesanti anche le richieste per i dirigenti: 12 mesi di inibizione per il presidente Agnelli, 8 mesi per Nedved, Arrivabene e diversi membri del Consiglio d’Amministrazione, 6 mesi e 20 giorni a Cherubini. Inoltre, chiesti 16 mesi e 10 giorni di inibizione per Paratici, oggi al Tottenham, che ha firmato 32 delle operazioni contestate.

Gli avvocati della Juventus hanno presentato a loro difesa l’estratto di un intervista a Martin Freudl che si occupa della Bundesliga per il noto sito di mercato Transfermarkt, utilizzato come base anche dalla Procura federale per misurare l’effettivo valore di mercato dei giocatori.

Freudl è un assistente sociale, ha raccontato al portale olandese “Follow the Money”. “Faccio queste cose per Transfermarkt per divertimento, mentre l’industria del calcio muove milioni. E vengono prese sul serio. Il contrasto è folle”.