Per la Lazio è Luis Alberto il “sacrificabile” per disporre di un tesoretto per il mercato, la cessione del Mago però nasconde un’insidia.
La Lazio, salvo sorprese, è arrivata alla fine di un ciclo. Non molto lontano dal concetto espresso anche da Gasperini in chiave Atalanta, ci sono giocatori che ormai hanno dato tutto. Altri partiranno, chi tra poco, chi al massimo tra una stagione. E’ ora quindi che Tare deve iniziare a pensare al futuro. La cessione che darebbe il via libera alla rifondazione biancoceleste potrebbe essere quella di Luis Alberto. C’è però una controindicazione. 
La Lazio e Maurizio Sarri devono ancora iniziare. La squadra che il tecnico toscano ex-Napoli, Chelsea e Juventus si era espressa al massimo del suo potenziale con Simone Inzaghi, centrando anche la qualificazione in Champions League.
Dopo questo traguardo però non è seguito un percorso di regolare mantenimento del livello della rosa, né tantomeno di upgrade. Così la squadra ora è prossima ad una rifondazione, in cui si vedrà davvero con ogni probabilità la mano di Sarri.
Luis Alberto, il mago in partenza
La nuova Lazio di Sarri dunque nascerà con ogni probabilità dalle ceneri di quella di Simone Inzaghi. Il primo totem destinato ad essere “bruciato” sull’altare del mercato e della rifondazione sembrerebbe essere Luis Alberto.
Sul “Mago” infatti c’è il Siviglia, che offre 16 milioni di euro. Si tratterebbe di un ritorno, proprio nel club che lo aveva lanciato e lo aveva fatto mettere in luce agli occhi del Liverpool, che poi lo acquistò. Fu infatti lo stesso Liverpool quindi a cederlo alla Lazio, ma l’affare si concluse anche con un accordo che prevede che Lotito versi ben il 30% dell’incasso per la cessione di Luis Alberto ai Reds. Ecco perché il presidente biancoazzurro, già normalmente ostico nelle trattative, non vuole arretrare dalla sua richiesta di almeno 25 milioni.
