Calcio

Ancelotti, addio a Napoli della figlia su Instagram: l’omaggio commuove i followers

Katia Ancelotti, dedica commovente a Napoli

Il mestiere dell’allenatore sa essere spesso ingrato. Ne sa qualcosa Carlo Ancelotti, esonerato dal Napoli nella serata di ieri, al suo posto Gattuso. I tecnici, ha detto qualcuno, si dividono in due categorie: esonerati e quelli ancora da esonerare, proprio a sottolineare quanto questo mestiere sia ambito, ben pagato (delle volte) ma anche affatto rassicurante. Devi avere “la valigia sempre pronta”, citando il tecnico di Reggiolo, esser pronto a cambiare frequentemente città.

Chi soffre, oltre al diretto interessato, è la sua famiglia. Un nucleo costretto nuovamente a spostarsi, in caso di allontanamento, verso altri lidi cambiando routine, abitazione e abitudini. Ci si sente persi e rammaricati, proprio come sta adesso Katia, la figlia di Ancelotti. Se uno, Davide, segue il padre ovunque in panchina come suo vice, l’altra accompagna il genitore dovunque vada per sostenerlo moralmente e praticamente.

Ancelotti, l’omaggio social della figlia Katia a Napoli e i partenopei

Stavolta lasciare Napoli, però, sarà più difficile: “Quando un forestiero viene al sud piange due volte, quando arriva e quando parte”, l’ha detto Alessandro Siani in un famoso film. La giovane Katia gli ha fatto eco, usando parole simili, in un post su Instagram per salutare i partenopei e Napoli: “Napoli é una mamma che ti accoglie, un sole che ti scalda, una canzone che ti accompagna, un abbraccio che ti consola. Napoli é dolce come una sfogliatella, amara come il caffè che giustamente qui si beve senza zucchero. Napoli é un cuore grande, quello della sua gente. É la faccia del signore all’angolo che vende i taralli, bruciata dal sole. É l’odore del mare, il profumo dei ristoranti che non chiudono mai. Napoli mi ha fatto ridere, mi ha fatto anche piangere. Mi ha amata e mi ha girato le spalle perché qui l’amore per il calcio va aldilà di tutto. Il calcio é tutte cose. Lascio un pezzo di cuore tra la sua gente. Al parcheggio del supermercato. Alla lavanderia. Dal dentista. All’edicola. Alla segreteria dell’asilo. Al garage di sempre. Al negozio di giocattoli. Dal parrucchiere. Nel negozio in centro. Al bar della palestra. Su un taxi. Io qui ho conosciuto persone meravigliose, che sono lo specchio di questa città. Me ne vado piangendo, ma so che ogni volta che tornerò, ritroverò sempre quell’abbraccio”, si legge. Certamente una ferita dura da rimarginare. La vita va avanti, sicuramente, ma questo esonero per molti sa di beffa. Familiari compresi.

Leggi anche –> Napoli, le tappe della rottura tra Ancelotti e De Laurentiis. I motivi dell’esonero

Andrea Desideri

Andrea Desideri. Giornalista freelance, appassionato di cinema, speaker radiofonico, sollevatore di pinte e romantico quando serve.

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