Napoli, Gattuso si presenta: “Ancelotti come un padre. Sono orgoglioso, puntiamo alla Champions”

Gattuso, conferenza stampa presentazione Napoli
Gattuso, conferenza stampa presentazione Napoli

Gennaro Gattuso ha parlato nella conferenza stampa di presentazione con il Napoli. Il nuovo tecnico ha sostituito Carlo Ancelotti, esonerato nella serata di ieri dopo la vittoria per 4-0 sul Genk. L’ex tecnico del Milan dovrà risollevare la squadra, attualmente 7.a in Serie A, e il morale dei suoi tifosi delusi dall’inizio di stagione. Ma non è tutto, convincere quella parte di tifoseria partenopea che è rimasta legata ad Ancelotti e che sui social ha mostrato molti dubbi sul credo tattico di “Ringhio”.

Gattuso ha aperto la conferenza stampa di fianco al presidente Aurelio De Laurentiis. Proprio il patron del Napoli ha preso per prima parola: “Mi sembra doveroso ringraziare Ancelotti che ci ha seguito fin’ora. Rimango suo amico. Lo ero prima e rimango ora. Tra noi c’è un rapporto limpido e sincero. Mi dispiace che ho letto da qualche parte che ci siano stati dissapori e contrasti, l’ho più volte negato. Non volevo che andasse così, ma come tra marito e moglie che si separano, noi abbiamo mantenuto ottimi rapporti.

Poi ha aggiunto: Con grande responsabilità, per non rovinare il suo palmares, ho cercato di salvaguardarlo e di dire a Carlo che fosse arrivato il momento di prendere questa decisione. Non risponderò a domande. Oggi è il momento di “Ringhio Star“, la nuova denominazione inventata qui a Napoli. Vi darà lui sollecitazioni e risposte perchè ha studiato il Napoli di Sarri e lo ha applicato al Milan cercando di fare meglio di quanto si potesse fare e arrivando quinto”.

Napoli, Gattuso parla di motivazioni, rosa e Ancelotti

Gattuso ha iniziato a rispondere alle domande dei giornalisti: “Ho detto si al Napoli perchè è protagonista in Italia e in Europa negli ultimi 10 anni. Anche se in campionato sta passando un periodo non positivo è una grande squadra e credo che il 99% dei giocatori sia funzionali al mio gioco. Ho visto il presidente per la prima volta domenica alle 21 e ho viaggiato in macchina per non farmi beccare”. 

“Ho parlato con Ancelotti stamattina, ma sapevo che ieri sera era con i familiari. Non sono stati giorni facili perchè dovevo chiarirmi con Carlo e dirgli perchè ho scelto il Napoli. Per me è un padre calcisticamente e ho giocato oltre 400 partite con lui e nei momenti di difficoltà mi ha sempre dato un aiuto e oggi ne ho avuto una rinconferma che forse non serviva nemmeno. Si è dimostrato di nuovo un grandissimo uomo. Nessun paragone con lui, ha vinto tutto come allenatore e io sono giovane come tecnico e devo dimostrare ancora tanto, spero almeno il 10% di quello che ha fatto. Il mio obiettivo? Quello degli ultimi anni, andare in Europa. Non ci giro intorno, ne alzare l’asticella, ma la responsabilità è della squadra.

Il tecnico ha aggiunto: “Testa bassa, lavorare, pedalare e vincere le partite. Bisogna recuperare preparando bene le partite. Abbiamo l’obbligo di dominare i match. Quando si guarda una squadra, dobbiamo vedere tutti cosa possiamo fare e dare di pari passo. Pensare al lavoro e uscire dal problema. Prestazioni importanti e vittorie con un buon gioco, così si può recuperare la fiducia dei tifosi. La settima posizione crea imbarazzo, quindi quando parlo di Europa lo faccio riferendomi alla Champions League“. 

Gattuso ha proseguito: “Chi fa questo mestiere è legato ai risultati. Anche se il presidente mi propone solo 6 mesi io sarei venuto uguale perchè è una grande opportunità e penso che sia un club importante e di qualità e i calciatori sembrano fatti con il pennello per quello che voglio fare. Modulo? Non so ancora, credo che il 4-3-3 sarà l’idea che porterò avanti. Io so che dobbiamo migliorare la linea difesa. Ibrahimovic? Io penso ai giocatori che alleno. Troppo facile parlare di Ibra, Ronaldo o Ronaldinho anche se non gioca. Non è il momento”.

Il tecnico del Napoli ha continuato: “E’ una grande responsabilità, perchè so che area si respira in questa città. Ora mi sono messo in un mare grande perchè altrimenti rischio di annegare. Chi conosce la mia storia umana e calcistica sa che non ho paura di nulla. Ho la consapevolezza di poter lavorare con persone molto preparate e penso che in questo momento parliamo la stessa lingua. C’è bisogno di risultati e spero di farne. E’ un motivo di orgoglio stare qui, ho rifiutato altre squadre per venire qui”. 

Su Insigne ha concluso: “Io punto su tutti. E’ un patrimonio del Calcio Napoli e in questo momento devo trasmettere fiducia. E’ capitano della squadra, capitano ed è nato qui. Ma non vale solo per lui, devo recuperare tutti“. 

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