Cassano, rimpianto Milan: “Via dai rossoneri perché litigavo con una persona”

Antonio Cassano si è raccontato, tra presente, passato e futuro, in un’intervista concessa a Sky Sport. Dichiarazioni mai banali quelle dell’ex talento barese. 

Cassano, spiegato il motivo del suo addio dal Milan
Cassano, spiegato il motivo del suo addio dal Milan

Antonio Cassano a ruota libera nell’intervista su Sky Sport, una delle tante ospitate dall’emittente nei giorni della quarantena con ex calciatori di Serie A . L’ex attaccante si è raccontato a 360°, concentrandosi soprattutto sulle esperienze al Real Madrid e al Milan per poi svelare le proprie ambizioni future

Fantantonio, considerato tuttora uno dei giocatori italiani di maggior talento di sempre, ha ammesso nuovamente le sue “mancanze” professionali:Ho fatto tantissime cose sbagliate. A volte non mi allenavo e litigavo con tutti. Adesso che sono padre ho capito”.

Numerosi gli aneddoti sulla carriera a cominciare dal MilanMilan, club con il quale ha vinto lo scudetto nella stagione 2010-2011.Un anno e mezzo in rossonero prima del trasferimento all’Inter, non senza rimpianti per quello che sarebbe potuto accadere ancora al Milan: “Se non avessi avuto il problema al cuore avremmo vinto anche il secondo scudetto”, ha dichiarato. Splendido il rapporto con Zlatan Ibrahimovic, meno quello con Galliani: “Non ho avuto mai problemi con l’ambiente Milan, solo con Galliani perché volevo il rinnovo del contratto. Il club trattava solo con chi aveva un solo anno di contratto mentre io ne avevo due. Volevo rinnovare. L’Inter mi cercava e ho approfittato dello strappo per andarmene”.

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Cassano, rimpianto con il Real Madrid e il rapporto con Capello

Cassano, il racconto sulle esperienze nel Real e al Milan
Cassano, il racconto sull’esperienza nel Real Madrid

Il talento ha portato l’ex Bari a vestire anche la maglia del Real Madrid, un’altra esperienza che ha lasciato non pochi rimpianti a Fantantonio: “Ho commesso errori clamorosi, gettando un’occasione incredibile”.  Il rammarico più grande è stato probabilmente quello di non riuscire a lavorare serenamente con Fabio Capello, arrivato a Madrid sei mesi dopo rispetto all’ex attaccante: “Alla quarta gara mi sostituì e io gli ho mancato di rispetto. Quando lo fai con lui, ti cancella definitivamente”.

Infine, un accenno alle ambizioni future: “Voglio diventare un direttore sportivo, questo è il mio sogno. Chiamerò Lele Adani per primo, conosce tutti i giocatori del mondo”. Porte aperte, però, anche ad un’ultima esperienza sul campo: “Firmerei solo per l’Entella“, ha concluso.

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