Ronaldo svela: “Il mio peggior avversario giocava in Serie A”

Come riporta TalkSports, Ronaldo ha indicato il difensore per lui più duro da affrontare. E’ un simbolo della Serie A

Ronaldo svela: "Il mio peggior avversario giocava in Serie A"
Ronaldo svela: “Il mio peggior avversario giocava in Serie A”

Ronaldo ha indicato chi è l’avversario più “tosto” che abbia mai incontrato in carriera. Miglior marcatore della Coppa del Mondo fino al 2014, inserito tra i migliori 125 calciatori viventi nella lista di Pelé del 2004, e tredicesimo nella graduatoria dei 100 migliori calciatori del Novecento di World Soccer, il brasiliano ha temuto un difensore più di tutti gli altri. Scopriamolo insieme, attraverso qualche indizio.

Indizio numero 1: ha iniziato ad amare il calcio guardando Roberto Bettega. Era colpito dal bomber della Juve, e ancor di più dai suoi gol in nazionale ai Mondiali del 1978 in Argentina. Ha dieci anni quando guarda l’attaccante della nazionale di Bearzot infliggere alla nazionale di casa l’unica sconfitta, in quella che il giornalista Jimmy Burns ha definito “il circo sportivo più politicizzato dalle Olimpiadi di Berlino del 1936“. Il giocatore in questione, però, non è di Torino. E non farà carriera nello stesso ruolo di Bettega.

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Il ritratto del difensore più duro da incontrare per Ronaldo

Il ritratto del difensore più duro da incontrare per Ronaldo
Il ritratto del difensore più duro da incontrare per Ronaldo

Indizio numero 2:vuoi giocare in porta o fuori?“. Può sembrare strano, ma è questa la domanda che suo padre gli fa prima di accompagnarlo al provino che gli cambierà la vita. Sì, perché all’oratorio gli piaceva giocare in porta e colorare di rosso le ginocchia, come racconta Fulvio Paglialunga nel libro “Un giorno questo calcio sarà suo“. Il padre gli raccomanda comunque di mettere lo studio al primo posto, e poi gli chiede se da grande vuole giocare per l’Inter o per il Milan. Sceglie il Milan, come aveva fatto suo padre, e come poi farà suo figlio. Il padre è una bandiera rossonera, ma non spinge il suo affetto asciutto fino ad influenzare il giudizio degli osservatori durante il provino. Il talento del bambino basta da solo. Il 12 settembre 1978, a dieci anni, diventa un calciatore del Milan. E lo resterà per 31 anni.

Indizio numero 3, per chi non avesse già le idee chiare: ha vinto 26 trofei con il Milan, ha giocato quattro Mondiali e tre Europei. E’ stato per otto anni capitano della Nazionale, è arrivato due volte terzo nella classifica del Pallone d’Oro, è l’unico italiano insieme a Gigi Buffon ad aver giocato più di mille partite in carriera. Ha giocato 25 stagioni consecutive in Serie A e segnato il gol più veloce in una finale di Champions League. Finale che però perde, ed è un ricordo impossibile da dimenticare.

Perché è il 2005, il Milan è avanti 3-0 a fine primo tempo ma si fa rimontare dal Liverpool. E chi ha aperto le marcature nella notte di Istanbul? Proprio lui, Paolo Maldini, il difensore più ostico che Ronaldo abbia mai incontrato.

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