Sky e DAZN, l'anno prossimo si cambia: la sentenza del Consiglio di Stato
Il Consiglio di Stato ha ribaltato una sentenza del TAR e ha vietato a Sky di acquisire diritti esclusivi per l’Iptv, ovvero lo streaming web, fino al 2022. In questo modo, la Serie A potrebbe sparire da Now Tv
Può cambiare ancora lo scenario dei diritti televisivi della Serie A. Il Consiglio di Stato, infatti, ha ribaltato una sentenza del TAR e ha nuovamente imposto a Sky il divieto di trasmettere eventi in esclusiva su Iptv, lo streaming web, fino al 2022. Dunque lo schema attuale non sarà replicabile l’anno prossimo.
Sky infatti detiene i diritti in esclusiva di sette partite a settimana per tutte le piattaforme. L’accordo copre anche la trasmissione in streaming sul web, attraverso Now Tv. Il divieto, già stabilito dall’Antitrust e confermato dal Consiglio di Stato, potrebbe portare a due conseguenze: la Serie A sparirà da Now Tv, oppure le sette partite a settimana di Sky dovranno essere trasmesse online anche da altri operatori, riducendone il valore per la pay tv satellitare.
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La vicenda inizia nel 2018, quando Sky ha acquisito la piattaforma R2 su cui venivano trasmessi i canali di Mediaset Premium sul digitale terrestre. L’acquisizione della piattaforma tecnica ha consentito lo sbarco immediato della pay tv sul digitale terrestre, non a caso la pay tv ha iniziato ad offrire pacchetti particolari riservati ai nuovi abbonati che fruiscono dell’offerta attraverso il DTT. Contemporaneamente, i canali Mediaset sono tornati tra quelli gratuiti visibili anche attraverso il decoder satellitare mentre quelli Premium di serie tv e film hanno arricchito i pacchetti a pagamento della pay tv.
L’operazione però è stata abbandonata nell’aprile del 2019, quando Sky ha restituito la piattaforma a Mediaset. L’Antitrust, però. ha sostenuto che avesse già generato effetti contrari alla concorrenza. Per questo, come sanzione, ha imposto a Sky il divieto di trasmettere canali e prodotti in esclusiva in streaming.
Il TAR aveva ribaltato la decisione, ma il Consiglio di Stato riapre la vicenda e prefigura scenari difficili da definire per la prossima asta dei diritti televisivi della Serie A e non solo. Sky, infatti, perde interamente un canale di distribuzione di canali premium, che sta sfruttando con Now Tv. E non accetta la sentenza, che la pay-tv ha definito “sommaria”, come riferisce il Sole 24 Ore. Per questo, fa sapere la pay tv, “stiamo valutando le iniziative più opportune”.
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