Xavi e il mancato approdo in Serie A: “Nel 2008 vicino a un top club”

In un’intervista a DAZN, Xavi rivela di essere stato vicino a lasciare il Barcellona e ad approdare in Serie A dopo il trionfo all’Europeo del 2008

Xavi e il mancato approdo in Serie A: "Nel 2008 vicino a un top club"
Xavi e il mancato approdo in Serie A: “Nel 2008 vicino a un top club”

Nel 2008, Xavi attraversa un periodo particolare della sua carriera. Ha appena vinto l’Europeo, un trionfo storico per la Spagna che avrebbe dominato il Mondiale in Sudafrica due anni dopo e si sarebbe confermata campione d’Europa contro l’Italia di Prandelli. Ma il cervello delle Furie Rosse, ispiratore di un calcio di possesso spinto alle conseguenze più estreme. Ma nel Barcellona sembra non sentirsi abbastanza al centro del progetto.

Nell’estate del successo europeo, la stampa italiana e inglese prefigura trattative da sogno. Lo cerca la Juventus, scrivono i giornali dell’epoca, per risolvere il problema del regista. Piace, ed è facile capire perché, ad Arséne Wenger che sogna per il suo Arsenal un centrocampo tutto spagnolo con Xavi e Fabregas. Il tabloid britannico Daily Mail lo considera in rotta con il Barcellona anche per una questione di ingaggi. Xavi, scrivono i giornali dell’epoca, sarebbe stanco di guadagnare meno di Messi, Henry e Puyol, le stelle più pagate della rosa blaugrana. Questa sua insoddisfazione attira l’attenzione del Liverpool. Rafa Benitez, che allora allena i Reds, vorrebbe affiancarlo a Steven Gerrard per creare una coppia di creatori di gioco senza uguali in mezzo al campo.

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Xavi rivela: “Volevano cedermi all’Inter”

Se avesse accettato, l'Inter avrebbe potuto celebrare il Triplete anche con Xavi in squadra
Se avesse accettato, l’Inter avrebbe potuto celebrare il Triplete anche con Xavi in squadra

Ma in una recente intervista con DAZN, Xavi, destinato per molti a diventare l’allenatore del Barcellona in un futuro non troppo lontano, ha confermato che il club all’epoca voleva cederlo. E ha parlato di un’altra possibile destinazione, l’Inter.

Xavi lo scopre attraverso Txiki Begiristain, in campo nel 1992 nel giorno della prima Coppa dei Campioni del Barcellona vinta a Wembley contro la Sampdoria, nel 2008 direttore sportivo blaugrana. Ha coraggio Begiristain, che ha imparato l’arte del rischio dal maestro Johann Cruijff e quell’estate opta per un salto del vuoto. Via Frank Rijkaard e panchina affidata all’allora trentasettenne tecnico del Barcellona B: un certo Pep Guardiola.

Andai a parlare con Guardiola” ha raccontato Xavi, “ed è cambiato tutto. Ho smesso di pensare all’Inter e alle altre grandi squadre che in quel periodo mi volevano. Guardiola mi ha detto: non posso immaginare la mia squadra senza di te. Io ho smesso di pensare alle altre“. Insieme, cambieranno la storia del gioco.

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