Eriksen finalmente leader dell’Inter: la svolta contro la Sampdoria, i numeri

Contro la Sampdoria, Eriksen ha servito un assist, si è visto annullare un gol, ha creato due grandi occasioni e distribuito 49 passaggi. L’analisi della sua prestazione

Eriksen finalmente leader dell'Inter: la svolta contro la Sampdoria, i numeri
Eriksen finalmente leader dell’Inter: la svolta contro la Sampdoria, i numeri

Eriksen ha iniziato a prendere in mano l’Inter. Le indicazioni offerte dalla prima partita post-lockdown, la semifinale di Coppa Italia contro il Napoli, ha tracciado una via di sviluppo mantenuta e confermata soprattutto nella prima ora contro la Sampdoria. Nel recupero della 25a giornata di Serie A, Conte l’ha tenuto in campo 77 minuti. Evidente, finché la squadra ha tenuto il comando del gioco, l’intenzione del tecnico di ridurne le corse in recupero per ottimizzare la presenza offensiva e creativa.

Il danese è il giocatore che ha tirato di più, 5 volte, e che ha creato più occasioni, 4, di tutti quelli visti in campo, avversari compresi, a San Siro contro la Sampdoria. E’ anche l’unico che abbia tentato più di 20 passaggi nella trequarti offensiva: ne ha completati 18 su 22. Indirizza quasi tutti verso le fasce, dove l’Inter alla distanza perde smalto e spinta, e nemmeno l’ingresso dell’opaco Moses e di Biraghi cambiano lo scenario.

La sveltezza intuitiva del tocco di ritorno per Lukaku in occasione del gol del vantaggio, uno dei due tocchi che completa all’interno dell’area, concretizza il suo percorso di adattamento e crescita all’interno della squadra.

Cinque tiri e 49 passaggi in 77 minuti

Due i tiri in porta e tre le conclusioni respinte di Eriksen contro una Sampdoria che per tutto il primo tempo si mantiene troppo bassa per colmare il gap tecnico con il ritmo e la corsa, ma non è nemmeno attenta o abbastanza precisa nelle marcature preventive. Tira tre volte di destro e due di sinistro, quattro su azione e una da calcio da fermo, rivelano i dati Opta raccolti da Stats Zone. Il danese chiama Audero a due parate, una più facile al 50′ (sinistro centrale dal limite), la seconda decisamente meno scontata al 76′ da posizione più defilata. E’ il suo ultimo contributo di rilievo alla partita.

In 77 minuti, completa 41 passaggi su 49, gioca quasi sempre corto (solo due palloni lunghi), 18 volte in avanti e 19 all’indietro. Ha aperto il gioco 12 volte verso Young e altrettante nel complesso ha appoggiato per Skriniar o Bastoni, i due difensori esterni per far scivolare il pallone verso uno dei due lati del campo nella fase di uscita bassa.

Leggi anche – Inter-Samp 2-1: Lukaku-Lautaro, i nerazzurri accorciano sulla Juve

Eriksen, cosa dicono i numeri della partita contro la Sampdoria

Eriksen, cosa dicono i numeri della partita contro la Sampdoria
Eriksen, cosa dicono i numeri della partita contro la Sampdoria

Di palloni ne riceve 39, una decina in meno di Barella e Gagliardini. Ma non è la quantità di palloni che i compagni gli affidano l’aspetto più rilevante. Sono le zone in cui va a cercarsi spazio. Riceve una sola volta nel cerchio di centrocampo. Affida a Barella e Gagliardini il compito di cucire il gioco, per cui rispetto alla configurazione del 3-5-2 con Brozovic regista basso, i due mediani si muovono diversamente in campo.

Il danese orienta la circolazione del pallone verso le due fasce, occupa soprattutto i corridoi interni fra il centrale e il terzino avversario in modo da dialogare con l’esterno di centrocampo in proiezione offensiva, Candreva o Young, generosi nel supportare l’azione. E’ flessibile nell’occupazione del campo. Sul centro-sinistra arretra di più, nella zona dell’ex Manchester United, mentre può concedersi di guadagnare più metri a destra. Scambia poco con Candreva, ma i due sanno come occupare il campo in maniera complementare per aumentare la densità senza disturbarsi. L’ex Lazio, più solista di Young, mette a frutto la maggiore libertà.

Cresce l’intesa anche con le punte, soprattutto con Lukaku che viene più incontro di Lautaro. I due scambiano nove volte, e questo dialogo nella fascia centrale risulta utile per portare i centrali fuori posizione e liberare il “Toro” in area.

Oltre all’assist per il gol del vantaggio, al gol annullato in avvio e alle due grandi occasioni create, Eriksen offre un altro contributo prezioso per una squadra che gioca sulla velocità del contro-pressing e sulla dilatazione dello spazio. Ha infatti recuperato sei palloni come Bastoni, secondo in questa classifica nell’Inter dietro solo a De Vrij. Sta studiando come assumere la guida della squadra.

Leggi anche – Inter, Conte crede ancora allo Scudetto: “Daremo la vita fino alla fine”