Barcellona-Napoli potrebbe non disputarsi al Camp Nou a causa del rischio Coronavirus in Spagna. La UEFA valuta un piano alternativo 
Aumentano nuovamente i contagiati da Covid-19 in Catalogna, dove sono stati registrati altri 755 casi nella giornata di ieri, secondo quanto riportato anche dal Corriere dello Sport. Il rischio di nuovo lockdown appare ancora lontano, ma c’è paura per la sfida tra Barcellona e Napoli valida per il ritorno degli ottavi di finale di Champions League. Prima delle Final Eight in Portogallo, infatti, la UEFA ha concesso alle squadre “in casa” di poter disputare la sfida da recuperare, nel proprio stadio.
Lo stesso farà la Juventus all’Allianz Stadium, il Bayern Monaco all’Allianz Arena e il Manchester City allo stadio Etihad. Il Barça, dunque, si preparava ad accogliere gli azzurri nel Camp Nou, chiaramente chiuso al pubblico. L’impianto, seppure senza tifosi, avrebbe potuto creare timore nella squadra di Gattuso ed esaltazione negli uomini allenati da Quique Setien per la sua storia ricca di trionfi e gioie.
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Barcellona-Napoli, l’alternativa proposta dalla UEFA
Lo stadio dei catalani, però, potrebbe rimanere chiuso anche a giocatori, allenatori, arbitri, dirigenti e membri dello staff. I contagi in Spagna allarmano e, sempre secondo quanto riferito dal Corriere dello Sport, le due società sarebbero in costante contatto da giorni. Anche la Console italiana, Antonella di Pippa, ha ricevuto numerose email e la UEFA avrebbe parlato telefonicamente con i club.
Proprio il suo vice presidente, Michele Uva, ha aperto lo scenario di un piano B, nel caso in cui il virus prendesse nuovamente il sopravvento. L’incontro più atteso della stagione per Barcellona e Napoli si potrebbe giocare a Lisbona, proprio come le Final Eight. Lo stadio Da Luz e l’Avalade sarebbero messi a disposizione per completare il match conclusosi 1-1 all’andata. Mancano ancora 18 giorni all’incontro, non resta dunque che attendere imminenti novità.
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