Aleksei Miranchuk è già innamorato dell’Atalanta: “Folle per la Dea”

Aleksei Miranchuk è un bel personaggio che merita di essere raccontato. In Russia lo chiamano правый близнец, che sta a significare “il gemello destro”.

Aleksei Miranchuk
Presentazione ufficiale per Aleksei Miranchuk con la maglia dell’Atalanta (Foto Atalanta BC)

Perché con suo fratello Anton, grandi qualità ma non altrettanto considerato dal mercato, si distingue da pochissimi dettagli.

Aleksei Miranchuk e il suo gemello Anton

Aleksei e Anton si somigliano molto anche per il modo di correre, di toccare il pallone e per il modo vezzoso ed educato con il quale si esprimono. Sono due bravi ragazzi, che piacciono al pubblico: anche a quello femminile. Ma la differenza che li vede maggiormente distinti è la posizione in campo. Ad Anton piace giocare al centro, un play basso con caratteristiche anche offensive. Aleksei è il classico artiglio del diavolo, un’altra destra che ama calpestare la linea laterale, puntare l’uomo per cercare sempre di arrivare al cross che effettua con una naturalezza impressionante. Controlla la palla in modo delizioso, destro e sinistro. Sembra uscito da una scuola calcio olandese: se non fosse russo di Krasnodar, per la precisione di Slavyansk-na-Kubani, una cittadina residenziale immersa nelle foreste a due passi tra il Mar di Azov e il Mar Nero.

Ora che Aleksei ha firmato per l’Atalanta (poco meno di 15 milioni di euro versati dalla Dea al Lokomotiv Mosca) con un contratto pluriennale, la strada dei due gemelli si separa. Anton è stato riconfermato e resterà in forza ai ferrovieri.

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Aleksei Miranchuk
I gemelli Miranchuk su uno scatto social: chi è dei due Aleksei? (Foto Instagram)

Aleksei, e quel vezzo del dribbling secco

Aleksei ha sempre giocato esterno: da ragazzino anche a sinistra, inizialmente addirittura come terzino. Con il passare degli anni la sua posizione si è fatta sempre più offensiva: “Si tratta di un ruolo che amo molto e che a volte riesce ad esaltare quelle che sono le mie capacità – ha spiegato il giocatore in una delle sue ultime interviste in Russia – con gli anni sono riuscito a crescere e seguendo alcuni consigli specifici da parte dei miei allenatori credo di essere diventato un buon interprete del calcio offensivo, che è quello che mi piace di più”.

Una delle cose che lo ha convintoè a scegliere l’Italia e in modo particolare l’Atalanta tra le tante offerte che aveva, tra le quali anche quelli di Napoli e Milan, è stato proprio il gioco di Gasperini: “Quando ho visto l’Atalanta in Champions League sono rimasto molto colpito per la qualità del suo gioco e la sua spregiudicatezza. Tutte le persone che amano il calcio sono portate sempre a tifare per il più debole, per gli Underdog. In questo senso l’Atalanta ha dimostrato di essere all’altezza di tutte le più grandi squadre di Europa facendo il proprio calcio in modo estremamente responsabile, quasi sfrontato. Mi piace questo approccio. Per me si tratta sicuramente di una grande occasione e credo che sia una grande opportunità per crescere ancora, migliorare e puntare a qualche trofeo”.

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Nel video alcuni dei più gol di Miranchuk nelle ultime due stagioni

“Folle per la Dea”

Aleksei Miranchuk arriva in Italia preparato su quello che l’aspetta all’Atalanta e a Bergamo: “Ho letto molto su Internet della città, di quello che ha attraversato con la pandemia di coronavirus, dell’orgoglio dei suoi abitanti e della sua tifoseria. Sono rimasto molto impressionato dall’identità di questa squadra e della sua gente. Mi è piaciuto molto il soprannome dell’Atalanta, la Dea, mi sono fatto spiegare che cosa volesse dire e la storia di questo nome. La Serie A in Russia è estremamente popolare, si tratta di un campionato che viene seguito e analizzato partita dopo partita e tutte le squadre, anche quelle di bassa classifica, sono ben note e conosciute”.

Aleksei riesce a mantenere una grande umiltà di fondo che a Gasperini piacerà: “So che mi hanno presentato come un esterno, come un giocatore offensivo che in qualche modo cerca di aiutare la fase d’attacco. Ma quando ho capito che tipo di città e Bergamo e qual è il carattere dei suoi abitanti ho capito come mi voglio presentare: stando zitto e lavorando, in modo molto serio perché sono entusiasta di questa occasione e voglio sfruttarla dando il massimo. Aggiudicarmi e a presentarmi saranno gli altri”.

Miranchuk vestirà la maglia #59. Il suo biglietto da visita, a parte i sedici gol della scorsa stagione e la doppietta in Champions League alla Juventus, è un gol straordinario in Coppa di Russia realizzato alcuni anni fa. Anticipo con un delizioso tocco a seguire del difensore avversario, progressione, dribbling secco (la sua specialità) e gran tiro.

I suoi calci di punizione sono una piccola opera d’arte, non ce n’è uno uguale all’altro. Calcia con il sinistro meravigliosamente, mira sempre alla ragnatela dell’angolo alto ela conclusione gli riesce naturalissima anche da oltre venticinque metri. Per il pubblico italiano sarà una grande sorpresa. Il giocatore come nel Lokomotiv continuerà a indossare la maglia #59.

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Nel video lo splendido gol marcato in Coppa di Russia con il Kuban cinque anni fa