Calciomercato, Smalling e gli altri: gli affari risolti all’ultimo secondo

L’affare Smalling ha tenuto banco nelle ultime ore di calciomercato. Storie recenti di affari conclusi all’ultimo, fra cavilli e intuizioni sorprendenti

Smalling sì, Smalling no, Smalling forse. L’accordo tiene col fiato sospeso i tifosi della Roma. Quando tutto sembra a posto, inizia il giallo dell’ultimo minuto che può cambiare il corso del calciomercato giallorosso. La mancanza di un documento, l’indice di liquidità, che è obbligatorio per ufficializzare qualsiasi trasferimento, avrebbe potuto far saltare tutto. Ma l’affare si farà, anche il Manchester United sul suo sito ufficiale ha confermato la partenza a titolo definitivo del difensore, in prestito alla Roma l’anno scorso.

Il brivido dell’ultimo minuto è una delle caratteristiche tipiche del giorno di chiusura del calciomercato. E’ una molla che ha portato a soluzioni originali, e anche a un piccolo cambio delle regole. E’ successo più bizzarro e più citato di affare concluso in extremis, il ritorno di Diego Milito al Genoa dal Saragozza il primo settembre del 2008. Una parte della documentazione è stata già presentata ma serve un’integrazione. Gli spagnoli danno la definitiva autorizzazione alle 18,55, a cinque minuti dalla chiusura.

Federico Pastorello dà il contratto a un collaboratore e gli chiede di presentarlo al box della Lega che però alle 19,02 è già chiuso. Il collaboratore è rimasto fuori, Pastorello prende il contratto e salta imbucando il documento dentro il box. Oggi non sarebbe possibile perché è stata introdotta una retina come soffitto. La mossa gli costerà diecimila euro di multa, ma il trasferimento viene considerato valido proprio in quanto una parte della documentazione era stata comunque presentata in tempo (CLICCA QUI PER IL VIDEO)

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Calciomercato, il blitz di Galliani per Bonaventura

Calciomercato, il blitz di Galliani per Bonaventura
Calciomercato, il blitz di Galliani per Bonaventura

Il mercato è fatto anche di blitz, e lo sa benissimo Adriano Galliani che nel 2014 ha acquistato Bonaventura pur non avendolo di fatto mai trattato. La decisione matura perché la sera dell’ultima sessione del mercato estivo, l’allora difensore rossonero Zaccardo blocca lo scambio con il Parma per Biabiany mentre già stanno circolando sui social le foto del francese con la sciarpa del Milan. Pierpaolo Marino, dirigente dell’Atalanta, chiama Galliani per avvisarlo della possibilità di acquistare Bonaventura. I bergamaschi lo stavano vendendo all’Inter, il centrocampista era già a Milano ma i nerazzurri si tirano indietro all’ultimo. L’affare si fa, i dati delle visite mediche già effettuate per l’Inter vengono inviati al Milan e al momento della firma il giocatore si commuove. Piangerà anche il giorno dell’addio al Milan per passare alla Fiorentina.

Sempre nella stessa estate il Palermo, neopromosso in Serie A, si accorda con il Bari per acquistare il portoghese Joao Silva. Accordo definito 33 secondi dopo le 23.00, scadenza del mercato. Gli avvocati si attivano e individuano un cavillo in base al quale tutte le trattative definite entro le 23.00 e 59 secondi, quindi un secondo prima delle 23.01, devono essere ritenute comunque valide. Dopo tutta questa insistenza, in Serie A Joao Silva giocherà mezz’ora, contro il Napoli, venendo anche ammonito. Il mistero senza fine bello del calciomercato.

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