Gigi Proietti si è spento nel giorno del suo compleanno (Getty Images)
Gigi Proietti è morto, nel giorno del suo ottantesimo compleanno. Sul proprio account Twitter, Aurelio De Laurentiis ha voluto dargli un ultimo toccante saluto
Ci ha lasciato Gigi Proietti, uno dei maestri dello spettacolo italiano. L’attore romano era ricoverato da giorni in Villa Margherita, a Roma, per problemi cardiaci e nella serata di ieri le sue condizioni si sono aggravate. Nelle primissime ore di questa mattina, la famiglia ha confermato che purtroppo non ce l’ha fatta e che si è spento nel giorno del suo ottantesimo compleanno.
Se ne va per sempre uno dei personaggi più iconici e amati della cultura italiana. Un artista straordinario e poliedrico, capace di rendere al massimo come attore di teatro, doppiatore, regista, nonché attore di commedie storiche come “Febbre da cavallo”, dove ha interpretato il ruolo di Mandrake. Una lunga carriera costellata di successi sul palcoscenico ed in tv, dove dal 1996 è diventato anche il protagonista della serie “Il maresciallo Rocca”, che ha battuto numerosi record di ascolti. Grande tifoso della Roma e con Totti nel cuore, Gigi Proietti ha saputo divertire, intrattenere e lasciare degli insegnamenti grazie alle sue molteplici doti.
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Gigi Proietti è stato un personaggio amato e rispettato e anche il presidente del Napoli, nonché produttore cinematografico romano, Aurelio De Laurentiis, ha voluto salutare per un ultima volta l’attore scomparso. Sul proprio account Twitter, il patron dei partenopei ha scritto alcune righe di cordoglio molto toccanti.
“Caro Gigi, con te se ne va un caro amico e una bellissima persona“, inizia così il primo dei 4 messaggi di De Laurentiis, che poi ha proseguito: “Un padre premuroso di due splendide figlie, Carlotta e Susanna, e compagno da una vita di Sagitta. Ma se ne va anche un pezzo importantissimo di storia romana“.
De Laurentiis ha quindi aggiunto: “Il tuo teatro unico e irripetibile ci ha accompagnato in un percorso di romanità eccelsa. Ci hi fatto ridere fino alle lacrime con le tue filastrocche interminabili e con giochi di parole irraggiungibili”. Ha poi continuato: “Le tue rappresentazioni teatrali resteranno un esempio di quel teatro itinerante che è riuscito ad universalizzare la romanità e il romanesco, rendendo sempre un grande omaggio a quella Roma che hai amato e rappresentato ai massimi e ineguagliabili livelli”. Infine il saluto finale: “Un ultimo abbraccio affettuosissimo. Aurelio”.
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