Atalanta-Inter, Conte: “Lukaku convocato. Giocare in zona rossa influisce”

L’Inter prepara la sfida con l’Atalanta. Le parole di Conte alla vigilia del match.

L’Inter sarà di scena a Bergamo, la squadra di Antonio Conte ha subito l’occasione per voltare pagina dopo la prestazione altalenante di Champions League contro il Real Madrid. L’avversario di campionato, stavolta, è particolarmente ostico. Domenica 8 novembre, infatti, i nerazzurri troveranno l’Atalanta di Gasperini. Anche la Dea arriva da una bruciante sconfitta in Champions, a trionfare il Liverpool.

La manita dei Reds fa male, per questo il crocevia contro l’Inter potrebbe avere un sapore di riscatto. Antonio Conte, però, sembra avere le idee chiare. Come testimoniano le sue parole alla vigilia. Prima dell’inizio della conferenza stampa in vista del match, è stata resa nota la positività di Padelli al COVID-19. Non prenderà parte al confronto, stessa sorte per Gagliardini e Radu che il Covid se lo sono lasciato alle spalle ma l’ultimo tampone ha lasciato qualche dubbio.

Quanto influisce sulla stanchezza la gara di Champions?

“Come tutte le altre squadre, è la settima partita in venti giorni, c’è un po’ di stanchezza. Cercheremo di gestire la situazione fra chi è più e meno stanco, vogliamo fare una buona partita”.

Che umore c’è? Lukaku come sta?

“L’umore è quello che vi aspettate. Lukaku si è allenato con noi, quindi molto probabilmente verrà convocato”.

Qual è il segreto per fare una buona partita contro l’Atalanta come l’anno scorso?

“L’anno scorso abbiamo fatto bene molte partite, affrontare l’Atalanta non è semplice. Hanno un grande allenatore che le ha dato credibilità: attuano grande pressione sul portatore di palla e sono molto incisivi in fase offensiva, servirà una grande prestazione”.

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Inter, Conte sicuro: “Migliorare la classifica? Dipende da noi”

Antonio Conte alla vigilia del match contro l'Atalanta (Getty Images)
Antonio Conte alla vigilia del match contro l’Atalanta (Getty Images)

La preoccupa la classifica?

“Preoccuparmi? Assolutamente no. Dobbiamo pensare a fare il nostro senza avere l’ansia dei numeri e della classifica. L’importante è fare risultato e raccogliere quello che meritiamo: se giochiamo bene e vinciamo, la classifica migliora. Altrimenti no. Dipende solo da noi”.

Preferirebbe avere tre punti anche giocando male?

“Non posso pensare di giocare male e ottenere risultati, solitamente i buoni risultati sono sempre il coronamento di una buona prestazione.

Quanto preoccupa giocare in zona rossa?

“Inutile dire che non influisca. La situazione è peggiorata in tutto il Paese, ormai facciamo le formazioni senza poter contare sui giocatori perché sappiamo che delle positività potrebbero negativizzarsi e viceversa. Siamo sempre allerta, i giocatori tornando a casa vedono le famiglie. Il fattore di rischio c’è: dobbiamo comunque affrontare questo periodo particolarmente difficile, ma non è facile. Spesso la gente si dimentica che oltre l’aspetto sportivo c’è anche quello umano”.

Come cambia la gestione dei cambi con 5 sostituzioni? Contro il Real ne ha fatte solo tre, come Zidane…

“Menomale che li ha fatti anche Zidane. Se li avessi fatti soltanto io, sarebbe scoppiato il caso. Cambia a seconda della situazione di ogni singola squadra: noi, come detto, dobbiamo fare i conti con diversi positivi. Ora se ne è aggiunto anche un altro (Padelli n.d.r.), non è semplice. Dipende dalle situazioni che si vengono a creare, cinque cambi sicuramente possono aiutare. Il segreto è nel saperli gestire ed eventualmente adoperare in maniera efficace”.

Sensi come sta?

Il giocatore è quasi sempre indisponibile, dovete parlarne con i medici e l’area riabilitativa. Sta lavorando un po’ con noi, ma non dà i risultati sperati”.

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