Zlatan Ibrahimovic ribatte alle accuse di razzismo dopo quanto successo nel derby di Coppa Italia. Il post dello svedese
Zlatan Ibrahimovic ribatte alle accuse dopo la lite con il belga Lukaku alla fine del primo tempo del derby di Coppa Italia. I riferimenti ai riti voodoo rivolti al belga, e l’appellativo di “little donkey” (asinello, piccolo asino) hanno scatenato forti polemiche sul web.
Tra i due gli screzi peraltro vanno avanti almeno dai tempi del Manchester United. L’accenno ai riti voodoo, che va a toccare un aspetto delicato della vita del centravanti dell’Inter e il rapporto con sua madre, una figura centrale per Lukaku che più volte ha raccontato delle difficoltà di essere cresciuto in povertà e di fatto senza padre.
Ai tempi dell’Everton, infatti, il Guardian riportò che la madre di Lukaku l’aveva convinto che firmare per il Chelsea sarebbe stata la scelta giusta, dicendo di essere arrivata a questa conclusione dopo un rito voodoo.
Leggi anche – Ibrahimovic vs Lukaku: che cosa è successo e perché
“Nel mondo di Zlatan non c’è posto per il razzismo – scrive sui suoi profili social Ibrahimovic -. Siamo tutti della stessa razza, siamo tutti uguali!! Siamo tutti calciatori, anche se qualcuno è più forte di altri”. Evidente chi lo svedese inserisca nella prima categoria di calciatori, quelli più forti di altri.
Il messaggio è accompagnato dal link a un video che aveva condiviso su Instagram in cui si vedono due bambini, un bianco e un nero, abbracciarsi e giocare insieme. Un messaggio chiaro su quanto possa essere bella e facile la convivenza pacifica se si guardasse il mondo con gli stessi occhi dei bambini.
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