Antonio Conte, allenatore dell'Inter (Getty Images)
La carriera di Antonio Conte è segnata da un comportamento ricorrente che tiene in ansia i sostenitori dell’Inter
Antonio Conte ha cambiato diverse squadre nella sua carriera da allenatore. Spesso ha deciso di interrompere un rapporto di lavoro dopo aver ottenuto un grande traguardo, pronto a una nuova scommessa. I tifosi dell’Inter temono che possa fare lo stesso dopo la conquista dello scudetto.
E’ successo la prima volta nel 2009. In quell’occasione, Conte ha festeggiato con quattro giornate d’anticipo la prima promozione in Serie A del Bari in otto anni.
Tre settimane dopo aver accettato il rinnovo del contratto, però, ha rescisso consensualmente l’accordo con la società biancorossa.
Seguirà lo stesso schema più volte in carriera. Si ripete, ad esempio, due anni dopo. Nel maggio 2010 Conte ha accettato di tornare al Siena, neopromosso in B, dove aveva iniziato la sua esperienza in panchina come vice di Luigi De Canio.
Centra la sua seconda promozione in Serie A e saluta. L’offerta è di quelle che non si possono rifiutare: la panchina della Juventus.
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Il triennio in bianconero, almeno per quanto riguarda il campionato di Serie A, è stellare. Conte diventa il quinto allenatore della Juventus capace di vincere due scudetti nei primi due anni dopo Carcano (1930-1931 e 1931-1932), Parola (1959-1960 e 1960-1961), Vycpálek (1971-1972 e 1972-1973) e Trapattoni (1976-1977 e 1977-1978).
Il terzo campionato si conclude in trionfo. Conte firma il record di punti in una singola stagione di Serie A, 102, e completa il campionato con un bilancio di sole vittorie in casa.
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Il tecnico dell’Inter potrebbe ripetere la sua abituale tendenza anche dopo l’ingresso del fondo OakTree nella proprietà nerazzurra.
Non c’è stato il vertice tanto atteso con il presidente Zhang, che dovrebbe avvenire nei prossimi giorni. La proprietà vorrebbe continuare con il tecnico salentino, che però chiede garanzie sul valore della rosa.
“Nel mondo del calcio fare previsioni vuol dire assumersi il rischio di essere smentiti dopo poche ore” ha detto Marco Tronchetti Provera, amministratore delegato di Pirelli, a ‘La politica nel pallone’ su Gr Parlamento. Secondo l’imprenditore, si tratta solo di trovare il punto di equilibrio fra la società e l’allenatore.
Gli obiettivi legati alla Champions League e al bis tricolore che regalerebbe il ventesimo scudetto all’Inter, con annessa seconda stella, dovrebbero essere motivazioni sufficienti, secondo Tronchetti Provera. I tifosi dell’Inter aspettano e sperano.
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