Austria, da Prohaska a Arnautovic: i top e i flop in Serie A

Dall’Austria sono arrivati a giocare in Italia calciatori di successo come Prohaska e Schackner, meteore come Mirnegg, talenti acerbi come Arnautovic

Austria, da Prohaska a Arnautovic: i top e i flop in Serie A
Austria, da Prohaska a Arnautovic: i top e i flop in Serie A

In principio fu Engelbert Konig, figlio di uno dei primi allenatori del Milan, che giocò per la Lazio prima di diventare il primo giocatore a passare dalla Sampdoria al Genoa. E’ lui il primo austriaco in Serie A, seguito da Ernst Ocwirk, blucerchiato dal 1956 al 1961.

Italia-Austria, ottavo di finale a EURO 2020, è l’occasione per ripercorrere la storia dei migliori e dei peggiori austriaci nella storia della Serie A.

La lista dei stranieri di maggior successo arrivati dall’Austria in Italia inizia con Herbert Prohaska. E’ il primo dei giocatori non autoctoni in Serie A dopo la riapertura delle frontiere nel 1980. Figlio di un manovale tifoso del First Vienna, soprannominato “Lumachina” per il ritmo compassato in campo, ha una mente che vede calcio a velocità superiore.

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Austria, i top in Italia: Prohaska, Schackner e Polster

In nerazzurro, in due anni, vince una Coppa Italia e sogna la  Coppa dei Campioni, ma colpisce un palo che frustra ogni desiderio di gloria in semifinale contro il Real Madrid.

Dopo il Mundial del 1982, passa alla Roma di Liedholm. Fa in tempo a vincere uno scudetto prima che il Barone decida di puntare su Cerezo. Tornerà a Roma dieci anni dopo, per la prima da ct della nazionale in una strana amichevole Roma-Austria. In quella partita, debutta in prima squadra Francesco Totti.

Un anno dopo Prohaska, intanto, era arrivato in Italia Walter Schachner che contrariamente al suo predecessore fa della velocità la sua arma principale. Va a giocare al Cesena, che chiude la stagione 1981-82 al decimo posto in Serie A anche grazie ai nove gol dell’austriaco. Ne avrebbe segnati otto l’anno successivi. I tifosi lo adorano, daranno vita alla “Weiss Schwarz Brigaden” per omaggiarlo. A Cesena, a marzo del 1982, è nato anche suo figlio Walter Roberto Junior.

La sua esperienza in Italia va avanti altre cinque stagioni, sempre in provincia. Resta tre anni al Torino, ottenendo due quinti posti e un secondo alle spalle del Verona scudettato di Bagnoli. Le ultime due stagioni le disputa all’Avellino sognando anche la qualificazione alla Coppa UEFA. Complessivamente ha chiuso la sua esperienza italiana con 48 gol in sette campionati in Serie A.

Non si può non inserire nella categoria dei top fra i calciatori d’Austria in Italia anche Toni Polster, benché abbia giocato solo una stagione al Torino con Radice in panchina. Centravanti tecnico, potente e completo, si presenta con una tripletta alla Sampdoria alla seconda giornata di campionato.

Polster realizza sette reti nelle prime dieci giornate, poi solo altre due nel resto del campionato. E’ comunque il capocannoniere della squadra. Andrà poi a giocare al Siviglia per tre anni, dove farà coppia anche con un giovane Ivan Zamorano.

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I flop del calcio austriaco in Serie A

Marko Arnautovic, flop austriaco in serie A
Marko Arnautovic, flop austriaco in serie A

Tra i flop d’Austria in Serie A rientrano sicuramente Dieter Mirnegg e Michael Hatz. Mirnegg, nato a Klagenfurt e amico dei una leggenda dello sci come Franz Klammer, non ha mai sfondato al Como all’inizio degli anni Ottanta.

Non ha fatto meglio Michael Hatz, passato nel 1997 dalla Reggiana al Lecce con fama di terzino fluidificante senza affatto lasciare tracce del suo passaggio.

Hanno conosciuto la Serie A anche Peter Artner, Robert Ibertsberger, Markus Schopp e il portiere Manninger, che ha giocato per la Fiorentina, il Torino, il Bologna e il Siena.

In Italia ha giocato anche Marko Arnautovic, oggi centravanti di riferimento nella nazionale del ct Foda. All’Inter, nella stagione 2009-10, si fa conoscere soprattutto per i comportamenti non proprio professionali. Ha 19 anni allora, non è fidanzato e si fa un nome perché esce fino a notte tarda anche cinque volte a settimana. La fama di erede di Ibrahimovic resterà solo millantata.