Lukaku, nuovo guaio al Chelsea: la decisione di Tuchel è storica

La stagione con più ombre che luci del centravanti si fonde con il momento nero per il Chelsea nel momento chiave della stagione.

Una stagione da dimenticare ed una partenza quasi scontata. L’avventura di Lukaku al Chelsea non è andata come si sperava, ora però le conseguenze delle sanzioni ai danni di Abramovich rischiano di appesantire ancora di più la situazione.

Eppure la stagione dei Blues non sarebbe nemmeno da buttare, anzi. Il Chelsea, già campione d’Europa in carica, è ancora in corsa per la Champions League (forte del 2-0 dello Stamford Bridge contro il Lille) ed è saldamente terzo in campionato.

Esclusa la sconfitta ai rigori in finale di English Football League Cup, (ribattezzata Carabao Cup per motivi di sponsor), i ragazzi di Tuchel non perdono una partita da gennaio. I problemi del Chelsea infatti sono di natura tutt’altro che sportiva, purtroppo. Come tutti sanno, le sanzioni che stanno colpendo Abramovich e tutti gli oligarchi russi vicini a Putin, si stanno abbattendo in maniera sempre più severa sul club londinese.

Chelsea, la folle idea di Tuchel alla vigilia di Champions League

Stiamo entrando nel momento chiave della stagione e per il Chelsea sarà durissima rimanere concentrati solo sul campo mentre fuori c’è il finimondo e nessun tipo di certezza per il futuro.

Già la scorsa settimana i Blues avevano chiesto una revisione della “licenza” che gli è stata imposta per le spese del club. Il club londinese di fatto è come se fosse commissariato ed ha un limite di spesa di 20 mila sterline per le spese di viaggio quando deve giocare in trasferta. Questa cifra però non è sufficiente per il Chelsea, che in Champions League è arrivata a spendere fino al triplo per viaggio, albergo, trasporti e tutto il resto.

Alla vigilia del match di ritorno contro il Lille questa problematica si è prepotentemente ripresentata e ora al Chelsea c’è tensione. Ci ha provato l’allenatore Tuchel a tranquillizzare giocatori e tifosi: “Mi hanno comunicato che andremo in aeroplano, sia all’andata che al ritorno. – ha detto il mister, che poi ha rilanciato con una boutade – non sarà possibile andremo in treno, altrimenti con un bus. Se non è possibile sono pronto a guidare un’auto con sette posti: lo farò, segnatevi le mie parole. In qualche modo arriverò lì“.