Inter, Zenga: “Conte? Se avessi parlato come lui mi avrebbero fucilato”

Torna a parlare l’allenatore Walter Zenga e lo ha fatto concedendo un’intervista a ‘Radio Sportiva’ questa mattina. Ha parlato di Inter, Conte e Juventus

L’ex portiere interista Walter Zenga ha rilasciato un’intervista a ‘Radio Sportiva‘ e ha parlato della “sua” Inter e di Antonio Conte. I nerazzurri non sono andati oltre il pareggio per 1-1 in casa della ‘Dea’ di Gian Piero Gasperini.  L’Uomo Ragno ha parlato del suo collega che, nell’intervista del dopopartita ai microfoni di ‘Sky Sport‘ è apparso un po’ infastidito. Queste le sue dichiarazioni: “Se avessi detto le stesse parole che ha pronunciato Conte in diretta tv di sicuro mi avrebbero fucilato.

In questo momento mi trovo a casa mia a Dubai. Non sto seguendo le vicende dell’Inter e non ho alcuna intenzione di ritornare in Italia. Tutto vorrebbero vincere, ma le pressioni che ha questa squadra non sono per nulla paragonabili alle altre. I risultati si vedono sempre alla fine, credo che il punto conquistato ieri a Bergamo non sia da buttare. Bisogna andare avanti senza creare ulteriori casini. L’allenatore vede sempre in maniera diversa dalla critica. Capitano dei momenti dove fai tanti e prendi poco, poi con una vittoria tutto può cambiare“.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Inter, Kanté non passa di moda: c’è la concorrenza di una big

Inter, Zenga: “Chi vince il campionato? Dico la Juventus

Walter Zenga (Getty Images)

L’ex tecnico del Cagliari ha parlato anche della Juventus e di Andrea Pirlo, alla prese con la sua prima esperienza in panchina: “Non è detto che una persona debba fare la trafila per poter allenare grandi squadre. A livello di inesperienza pagherà sicuramente qualcosa, ma non lo vedo come un problema. Di sicuro qualcosina ha cambiato, ha lanciato dei giovani. Serve tempo. Dubito che Agnelli non ci abbia pensato su due volte.

Chi vince la Serie A? I bianconeri sono i favoriti, poi inserisco l’Inter. E’ un campionato aperto rispetto a quello degli altri anni. Il Covid mi ha impedito di muovermi e fare altro. In Italia ci sono bravissimi manager, soprattutto nelle serie minori. Devono essere seguiti ed aiutati. Credo che in questo la scuola italiana sia la migliore“.

LEGGI ANCHE >>> Inter, manca lo spirito di Conte. Eriksen verso l’addio a gennaio