Insigne al Toronto, lo scugnizzo diventa americano e… fa bene

Lorenzo Insigne ha scelto di lasciare il Napoli per Toronto, lo scugnizzo diventa americano: ecco perché la decisione è giusta 

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Insigne, attaccante del Napoli (LaPresse)

Per amore si è disposti a fare qualunque cosa, ma mi hanno insegnato che i rapporti, per durare a lungo, devono essere portati avanti da due persone con lo stesso impegno. E’ inevitabile che i periodi “no” capitino a tutti e che, qualche volta nelle relazioni, è uno dei due partner a fare un passo in più dell’altro, a sostenerlo, a rallegrarlo. Quando però toccherà a lui affrontare il suo momento negativo, allora il supporto dovrà essere reciproco.

Il perfetto equilibrio di una corda che viene tirata da ambo i lati, può essere raggiunto attraverso comprensione, pazienza e compromessi, ma questo non è un manuale d’amore ed io non sono uno psicologo. Allora perché utilizzo una grande metafora sul sentimento più profondo che l’uomo possa incrociare lungo il suo cammino?

La risposta è presto detta se si parla di Lorenzo Insigne. Di mestiere calciatore, nel tempo libero padre di famiglia, in una sola parola “professionista”. Lo sanno tutti? Sì, ma forse qualcuno lo dimentica, dato che in queste ore sembrerebbe essersi più trasformato in un fidanzato ingrato che scappa con un’altra dopo 15 anni di fidanzamento.

Insigne lascia Napoli per Toronto: ecco perché è la scelta migliore

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Insigne, prossimo alla firma con il Toronto (LaPresse)

Secondo me, però, la storia non va raccontata così, o almeno, non solo. Perché se ti chiami Lorenzo Insigne, vieni da Frattamaggiore, in provincia di Napoli, e giochi per il Napoli, allora il tuo destino sarà segnato per sempre. Aggiungici che prima di te un certo Ezequiel Lavezzi, con carta d’identità argentina (non una nazione come le altre in Campania) ha fatto innamorare i tifosi, allora il compito sarà ancora più arduo.

Perché criticare chi, come te, sa cosa significa vivere a Napoli, nelle splendide luci e nelle drammatiche ombre, è più semplice. Perché sbagliare una giocata sarà sempre un macigno più pesante degli altri e perché l’etichetta di “non decisivo nei momenti che contano” non te la toglierai mai, anche se segni a Real Madrid, Barcellona, Manchester City, Borussia Dortmund e PSG.

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Qualcuno, però, si rende conto che segnare 114 gol e servire 91 assist in 415 partite, da esterno d’attacco, non è così semplice. E allora diventi titolare in Nazionale, dimostri chi sei all’Europa intera, stendi il Belgio con un eurogol e vinci l’Europeo.

A quanto pare neanche questo basta. Non è sufficiente a presentarsi dal proprio datore di lavoro (Aurelio De Laurentiis) e chiedere di apprezzare quanto fatto nell’estate appena passata, quanto fatto in questi anni, quando i trofei sono arrivati e lo Scudetto è stato sfiorato. L’aumento è respinto e anzi, la proposta del Napoli per Lorenzo Insigne è quasi ridicola.

E allora ecco che il riferimento ad una relazione fatto all’inizio, torna ad essere perfetto. Immaginate di aver fatto di tutto nelle vostre capacità per chi amate. Immaginate di essere riusciti a dimostrare al mondo intero quanto teniate davvero a quella persona, ma di non essere mai abbastanza per lei. Ora pensate che, al posto di essere contraccambiati con lo stesso amore, iniziate a ricevere un trattamento peggiore, fatto di freddezza e distacco. Come vi sentireste?

Quando avete ormai compreso che la storia si sta trascinando, nonostante non vogliate, ecco che si presenta un’altra persona, una canadese. Diventa subito pazza di te, farebbe di tutto per renderti felice, dandoti molto di più del tuo partner, che in fondo continui ad amare molto di più, perché siete cresciuti insieme.

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Questa è la storia del Toronto, che offre a Lorenzo Insigne circa 5 volte di più dell’ingaggio che avrebbe percepito al Napoli. Arriva il momento di tirare le somme. Si pensa a tutte quelle volte in cui i tifosi sono stati i tuoi nemici e non i tuoi supporters. Si pensa al presidente che non ti valorizza a sufficienza. Pensi che un’offerta così non possa più ripresentarsi.

E allora “l’amore per la maglia”, la “chiusura della carriera nella propria squadra” diventano solo parole al vento. Francesco Totti non avrebbe fatto lo stesso? Forse è vero, o forse no. Alex Del Piero è stato quasi cacciato dalla Juve e ha scelto l’America, ma non per questo non resta una bandiera bianconera. Solo perché più vincente, avrebbe amato di più la sua Juventus di quanto Insigne abbia fatto con Napoli?

Lorenzo Insigne ha fatto bene a scegliere il Toronto e fare i conti nei portafogli altrui diventa fin troppo semplice quando non si è coinvolti. La realtà non è all’altezza della fantasia, che a volte, però, ti fa viaggiare anche troppo, in un mondo che non esiste e non esiterà più. Renato Carosone cantava “Tu vuò fà l’americano” e ora lo scugnizzo Insigne è pronto a diventarlo.

di Claudio Mancini