Nuovo colpo di scena per i calciatori milionari: la richiesta arriva direttamente dalla Serie A e può stravolgere il calciomercato.
Il campionato italiano di calcio è arrivato al giro di boa. In questo momento i club sono interessati soprattutto a migliorare le rose, a rinforzarle in vista dell’impegnativa seconda parte di stagione. Ma qualcosa frena le società. Infatti, le conseguenze dovute alla pandemia hanno influenzato la gestione finanziaria dei club di Serie A, ora costrette a rivedere i conti. 
E proprio da uno dei dirigenti del campionato arriva una richiesta particolare, rivolta soprattutto agli atleti. “Serve un gesto concreto“, ha dichiarato l’amministratore delegato della Serie A rivolto ai calciatori milionari. Ma questa richiesta farà sicuramente discutere i protagonisti, che difficilmente lasceranno cadere questa provocazione.
Calciatori Serie A chiamati al “gesto”: la richiesta di De Siervo
A causa degli stadi vuoti, o semi vuoti, i club hanno perso tantissimi ricavi dalla vendita dei biglietti. Ancora oggi ci sono restrizioni rigidissime per l’entrata dei supporter: solo 5000 spettatori ad ogni match. Questo influisce negativamente nelle casse delle società, che si reggono in piedi anche grazie al pubblico.
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E allora, arriva la proposta provocatoria dell’ad della Lega Serie A Luigi De Siervo: “Mi aspetto che l’Assocalciatori e i singoli giocatori, gli allenatori e gli agenti possano fare un gesto concreto, mi riferisco ai calciatori che guadagnano molto – ammette il dirigente ai microfoni di GR Parlamento – Ci aspettiamo che gli atleti rinuncino ad una mensilità perché questo è un momento importante e serve un gesto concreto“.
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De Siervo chiede ai giocatori “paperoni” del calcio italiano di fare da esempio, andando incontro alle esigenze delle società e rinunciando ai grandi stipendi milionari concessi dai club. Inoltre, l’ad della Lega Serie A annuncia che per il derby di Milano gli spettatori torneranno a riempire fino alla metà della capienza di San Siro. Una buona notizia per il calcio italiano, che dovrà essere confermata dal governo.
