Ceferin sconvolge: “Mondiale? Così non si farà”. I dettagli sull’incredibile decisione

Aleksander Ceferin è un fiume in piena e coglie l’occasione per parlare del Mondiale: il presidente della UEFA ci va giù pesante. 

Ceferin non si risparmia e analizza diverse questioni molto importanti che riguardano il calcio attuale. Il presidente UEFA ha preso la palla al balzo per affrontare alcune questioni che lo preoccupano e anche molto. Non mancano le sorprese, ma adesso è bene pensare al futuro, seppur con intelligenza e lungimiranza.

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Ceferin e la scelta inevitabile sul Mondiale di calcio (La Presse)

Il capitolo Mondiale è un aspetto che ha delle connotazioni ben precise e che riguarda nello specifico un campionato atteso, ormai da diverso tempo, da parte delle nazioni partecipanti che provengono da tutto il mondo. La voglia è quella di vincerlo e di far gioire un intero popolo sparso per il globo terrestre. La novità è precisa e non mancano le polemiche.

Ceferin e la questione del Mondiale, di cosa si tratta

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Ceferin e la questione del Mondiale che divide (La Presse)

Aleksander Ceferin ha rilasciato una intervista al Corriere della Sera, parlando della questione Mondiale. Esclusa l’ipotesi di disputare i campionati del mondo ogni due anni. “Per quanto ne so il progetto non è più sul tavolo: erano tutti contrari. La Coppa del Mondo ogni 4 anni va benissimo“, commenta Ceferin.

L’Italia intanto si candida per ospitare Euro 2028 o il successivo campionato del mondo nel 2032, ma Ceferin frena subito. “Le chance le ha, ma deve investire: da tanti anni non rifate gli stadi. Non avete impianti nuovi e quei pochi rifatti sono piccoli. Mi dicono che pure San Siro sarà rimpicciolito. Va coinvolto il governo, è un’operazione che fa bene al Paese“, dichiara il presidente della UEFA.

C’è spazio anche per un attacco diretto a chi progetta la Super League. Non si fanno in tal senso nomi precisi sui diretti protagonisti, ma l’obiettivo è chiaro ed è rivolto a Juve, Barcellona e Real Madrid. “Penso credano che il mondo sia piatto. E poi finiamola di chiamarla Superlega, chiamiamola per quel che è: la Terrible League“, conclude Ceferin.