Mancini, cos’è successo dopo Palermo: il retroscena negli spogliatoi

Palermo è stato il momento più buio, quello che però precede l’alba, nella notte che ha portato consiglio a Roberto Mancini.

Il futuro della Nazionale dopo Palermo è un po’ più definito, sembra strano a dirsi dopo la drammatica debacle che ha visto gli Azzurri campioni d’Europa ritrovarsi fuori dal prossimo Mondiale. Dopo giorni di confusione ed incertezza ecco finalmente un po’ di luce e di chiarezza su quella che sarà la nuova Italia.

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Roberto Mancini ha deciso il suo futuro. (LaPresse)

In effetti è vero che noi italiani, in un modo o nell’altro, ci facciamo sempre riconoscere. Nel bene o nel male riusciamo a rendere possibili le imprese più ardue e complicarci terribilmente la vita laddove dovrebbe trattarsi di una passeggiata. La parabola dell’Italia stavolta però ha dell’incredibile. Dopo la sbornia dell’Europeo fatale fu l’hangover nelle qualificazioni Mondiali e ora è tempo di rehab, ma Mancini che fa?

L’idea della FIGC era sembrata fin da subito la conferma nonostante tutto, ma ovviamente erano i classici conti fatti senza l’oste. Ecco quindi il classico valzer dei nomi, dai più probabili alle ipotesi più visionarie. La notte di Palermo è stata la più buia, ma il momento più buio è proprio quello che precede l’alba, senza contare che la notte, si sa, porta consiglio. Anche a Roberto Mancini

Il bivio di Mancini: “Esco o non esco?”

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Roberto Mancini sarà addio alla Nazionale? (LaPresse)

Quello che si è presentato davanti ai microfoni giovedì scorso era un Mancini chiaramente frastornato. Come un pugile suonato chiamato a metterci la faccia per consegnare alla storia una delle pagine peggiori della storia del calcio italiano, con l’inchiostro ancora fresco dopo aver scritto la migliore degli ultimi 14 anni. Paradossi che riusciamo a creare solo noi e un senso di responsabilità encomiabile.

Le parole del Mancio sembravano il classico preludio alle dimissioni: Non ci sono spiegazioni. Il responsabile sono io – aveva dichiarato il CT – Giocatori e il presidente qui accanto non c’entrano. E’ la legge del calcio”. Un bel gesto quello del mister che fa scudo ad un ambiente assolutamente non esente da colpe. Ecco però che i più avevano quindi ipotizzato che l’avventura azzurra si sarebbe conclusa nel giro di una o al massimo due partite, perché c’è ancora la Supercoppa Maradona da disputare contro l’Argentina a giugno. Invece pare che alla fine Mancini abbia rimesso insieme i cocci e preso la sua decisione: si va avanti ancora insieme.